Era la notte di Natale.
Nella calma ovattata della città, la neve scendeva copiosa e rendeva ancora più silenzioso il silenzio. Massimo aveva quasi nove anni ed era un bimbo sveglio ed intelligente e seduto sul grande divano, guardava con i suoi grandi occhioni azzurri fuori dalla finestra tutti quei bellissimi fiocchi bianchi, mentre nonno Pippo vicino a lui, gli raccontava una bella storia.
Tanti, tanti anni fa, disse il nonno, era la notte di Natale, faceva molto freddo, proprio come oggi nevicava, ed in giro per le vie della città non c’era nessuno. Io e la nonna eravamo a casa con i nostri genitori ed aspettavamo l’arrivo della mezzanotte per andare alla Messa natalizia.
Io ero affacciato a quella stessa finestra dove sei tu in questo momento e, ad un certo punto, da lontano mi parve di scorgere qualcuno che stesse attraversando la strada.
Guardando meglio mi accorsi che era un vecchio uomo grande con la barba, un cappello in testa ed un grosso sacco sulle spalle e subito pensai: non può che essere Babbo Natale che consegna i doni!! E così preso dall'entusiasmo, corsi da mio padre gridando che in strada c’era Babbo Natale!!!
Lui sorridendo prese la mia mano e mi disse: “Pippo, quello non è Babbo Natale, ma solamente un pover uomo senza casa, che vaga per la città alla ricerca di un posto dove dormire”.
Io a quel punto, sgranai gli occhi e con grande veemenza chiesi: “Papà, perché non lo facciamo venire a casa nostra per un po’?” Mio padre sorrise intenerito ed una lacrima spuntò dai suoi occhi.
Poi mi disse: Pippo facciamo una cosa, prepariamo un bel sacco con un pò di cose che possono servire a quell'uomo e gliele portiamo ok? Io con grande eccitazione e tanta energia aiutai la mamma a prendere tutto quello che potevamo dare a quel vecchio signore e ad infilarle nel grande sacco, mentre mio padre scendeva in strada per chiamarlo.
In pochi minuti il grande sacco era pronto. All'interno alloggiavano ben piegati un paio di pantaloni, due maglioni di lana, tre paia di calze, due giacche, un cappotto, un cappello ed un lunga sciarpa di lana blu. Poi la mamma aggiunse un panettone (tanto ne avevamo due) ed un pacchetto con dei panini, delle scatolette di carne ed una bottiglia di vino. Intanto mio padre aveva fermato il vecchio signore ed insieme ci aspettavano sotto casa.
Io e la mia mamma li raggiungemmo in un attimo e gli consegnammo il sacco. Il vecchio ringraziò con voce flebile i miei genitori e poi mi guardò. Due occhi profondi, segnati dalla stanchezza ma con uno sguardo dolce e protettivo che non dimenticherò mai. Mi porse la sua mano ruvida e raggrinzita dal freddo ed io gli diedi la mia. Piacere disse, io sono Giovanni. Ed io risposi in modo fiero: piacere mio, io sono Pippo.
Grazie e Buon Natale Pippo aggiunse, e quello fu un momento molto commovente per tutti.
Massimo era in piedi davanti alla finestra, era la notte di Natale, nevicava forte e suo figlio Edoardo alle sue spalle rideva eccitato pensando a quanti regali il giorno dopo Babbo Natale gli avrebbe portato e messo sotto il grande albero. Il suo sguardo cadde sulla strada, dove sotto la luce bianca di un lampione un vecchio barbone attraversava la strada e si fermò per rovistare nel bidone della spazzatura. Lui, come se avesse sentito lo sguardo di Massimo alzò gli occhi, gli sguardi si incrociarono e, per un breve momento, si sorrisero.
In quello stesso istante il piccolo Edoardo gli tirò i pantaloni e Massimo distolse lo sguardo dalla strada e accarezzò suo figlio sulla testolina guardandolo con tenerezza. Poi tornò a guardare fuori dalla finestra, ma anche se erano passati solo pochi istanti, il vecchio non c’era più.
Buon Natale pensò tra se e se Massimo, mentre cercava un grande sacco da poter riempire....
Buon Natale a tutti.
Massimo
—Tanti, tanti anni fa, disse il nonno, era la notte di Natale, faceva molto freddo, proprio come oggi nevicava, ed in giro per le vie della città non c’era nessuno. Io e la nonna eravamo a casa con i nostri genitori ed aspettavamo l’arrivo della mezzanotte per andare alla Messa natalizia.
Io ero affacciato a quella stessa finestra dove sei tu in questo momento e, ad un certo punto, da lontano mi parve di scorgere qualcuno che stesse attraversando la strada.
Guardando meglio mi accorsi che era un vecchio uomo grande con la barba, un cappello in testa ed un grosso sacco sulle spalle e subito pensai: non può che essere Babbo Natale che consegna i doni!! E così preso dall'entusiasmo, corsi da mio padre gridando che in strada c’era Babbo Natale!!!
Lui sorridendo prese la mia mano e mi disse: “Pippo, quello non è Babbo Natale, ma solamente un pover uomo senza casa, che vaga per la città alla ricerca di un posto dove dormire”.
Io a quel punto, sgranai gli occhi e con grande veemenza chiesi: “Papà, perché non lo facciamo venire a casa nostra per un po’?” Mio padre sorrise intenerito ed una lacrima spuntò dai suoi occhi.
Poi mi disse: Pippo facciamo una cosa, prepariamo un bel sacco con un pò di cose che possono servire a quell'uomo e gliele portiamo ok? Io con grande eccitazione e tanta energia aiutai la mamma a prendere tutto quello che potevamo dare a quel vecchio signore e ad infilarle nel grande sacco, mentre mio padre scendeva in strada per chiamarlo.
In pochi minuti il grande sacco era pronto. All'interno alloggiavano ben piegati un paio di pantaloni, due maglioni di lana, tre paia di calze, due giacche, un cappotto, un cappello ed un lunga sciarpa di lana blu. Poi la mamma aggiunse un panettone (tanto ne avevamo due) ed un pacchetto con dei panini, delle scatolette di carne ed una bottiglia di vino. Intanto mio padre aveva fermato il vecchio signore ed insieme ci aspettavano sotto casa.
Io e la mia mamma li raggiungemmo in un attimo e gli consegnammo il sacco. Il vecchio ringraziò con voce flebile i miei genitori e poi mi guardò. Due occhi profondi, segnati dalla stanchezza ma con uno sguardo dolce e protettivo che non dimenticherò mai. Mi porse la sua mano ruvida e raggrinzita dal freddo ed io gli diedi la mia. Piacere disse, io sono Giovanni. Ed io risposi in modo fiero: piacere mio, io sono Pippo.
Grazie e Buon Natale Pippo aggiunse, e quello fu un momento molto commovente per tutti.
Massimo era in piedi davanti alla finestra, era la notte di Natale, nevicava forte e suo figlio Edoardo alle sue spalle rideva eccitato pensando a quanti regali il giorno dopo Babbo Natale gli avrebbe portato e messo sotto il grande albero. Il suo sguardo cadde sulla strada, dove sotto la luce bianca di un lampione un vecchio barbone attraversava la strada e si fermò per rovistare nel bidone della spazzatura. Lui, come se avesse sentito lo sguardo di Massimo alzò gli occhi, gli sguardi si incrociarono e, per un breve momento, si sorrisero.
In quello stesso istante il piccolo Edoardo gli tirò i pantaloni e Massimo distolse lo sguardo dalla strada e accarezzò suo figlio sulla testolina guardandolo con tenerezza. Poi tornò a guardare fuori dalla finestra, ma anche se erano passati solo pochi istanti, il vecchio non c’era più.
Buon Natale pensò tra se e se Massimo, mentre cercava un grande sacco da poter riempire....
Buon Natale a tutti.
Massimo