venerdì 16 dicembre 2011

Italia in crisi = Natale a risparmio!

Eccoci qui, siamo ad ormai un passo da quelle che sono da sempre le feste più consumisistiche dell'anno. Pensate che gli italiani secondo i dati che abbiamo a disposizione lascerà praticamente inalterato il budget per il cenone della vigilia e per i pranzi di Natale e Santo Stefano. Più nel dettaglio, ogni famiglia sborserà in media 140 euro per imbandire le tavole del 24, 25 e 26 dicembre. Con una spesa complessiva stimata in 3,2 miliardi di euro!!! In compenso vista la crisi in cui versa il nostro paese, due italiani su cinque pensa addirittura di tagliare tutte le altre spese del 60/70% (regali, cenone di capodanno e viaggi). Quindi tutte le tredicesime finiranno sotto il materasso! (e chi le usa più le banche?).
Chi ne risentirà moltissimo sarà (a quanto sembra) il settore del turismo. Resteranno infatti a casa ben il 70% degli italiani (la cosa che però non mi spiego è il perchè quando poi decidi prenotare un "last minute" è sempre, ovunque strapieno! mah!...)
Comunque questa è la fotografia ad oggi di un'Italia pre-natalizia in piena crisi. Le case saranno probabilmente piene di gente. Ma questo servirà magari a riscoprire finalmente il piacere di stare insieme ai propri cari, ritrovare qualche affetto sincero e riconciliarsi con le vecchie e sane abitudini, immaginando un futuro migliore. Il futuro???? Già, se però ci guardiamo un pò in giro, l’età resta un crinale efficace di lettura dei diversi atteggiamenti: i giovani sono generalmente più ottimisti, i 45-54enni più pessimisti e credono che il nostro Paese non ce la farà ad uscire dalla recessione, i più anziani invece si attendono una non confortante continuità.
Il clima di sfiducia non deve meravigliarci, visto che più di un terzo degli italiani ora non arriva alla fine del mese!

A tutti voi i miei più sinceri auguri di Buon Natale!
Max

sabato 5 novembre 2011

A volte ritornano! :)

Dopo diversi mesi di inattività ritorno a scrivere.
Il perché della mia forzata assenza sarebbe fin troppo facile da esternare scrivendo ciò che mi è successo, ma scientemente ho deciso che da questo “pulpito” virtuale non voglio certamente tracciare un profilo del mio attuale stato emotivo ed emozionale, proprio perché ritengo che questo tipo di comunicazione, per chi legge, debba essere necessariamente legata ad un momento di piacevole relax (magari anche di approfondimento e riflessione ma sempre unito ad uno spirito scherzoso e spensierato)
Mi limiterò quindi a chiacchierare amabilmente con tutti voi che mi gratificate venendo di tanto in tanto a trovarmi su queste pagine, nella speranza che ci sia poi un costruttivo confronto, prendendo spunto da un celebre aforisma che recita: "La partita, non è mai persa finché non è vinta.".
Di primo acchito potrebbe sembrare una frase detta da José Mourinho quando guidava l'Inter del triplete o da Arrigo Sacchi quando il suo Milan delle meraviglie vinceva ogni competizione. Ed invece, pensate un po’ è una frase detta più di 300 anni fa da un medico/scrittore di nome George Crabbe.
In quel tempo probabilmente coloro che ricoprivano un ruolo alla sacchi o alla mourinho (se mai fossero esistiti) a differenza di questo secolo, certamente avevano un’importanza pari ad un bruscolino secco e la cosa che più preoccupava gli esseri umani, era invece quella di vincere le proprie partite, gareggiando con la vita di tutti i giorni.
Era infatti questo che Crabbe voleva insegnarci. Del fatto che comunque nella vita, non bisognerebbe mai darsi per vinti finché non si è superata la prova, fino a quando non si è sconfitto l’avversario o ancora fino a che non si sia ottenuto un riconoscimento importante del proprio operato.
A distanza di oltre 300 anni la filosofia resta essenzialmente questa. Mai essere certi che la partita sia fondamentalmente persa se riusciamo ad intuire, prima di darci per vinti, che ci siano ancora energie sufficienti per gareggiare e conseguire la vittoria finale.
Dobbiamo avere sempre la consapevolezza che si possa recuperare anche se lo svantaggio è importante, anche se le condizioni sono avverse e nettamente sfavorevoli. Possiamo farcela. Sempre. L’importante è crederci fermamente ed essere incessantemente positivi.
Ecco, questo modo di essere e di affrontare le cose, da anni fa parte della mia filosofia di vita. Non ho mai mollato, non mi sono mai tirato indietro nelle difficoltà, non ho mai aggirato gli ostacoli e non ho mai cercato capri espiatori quando dovevo affrontare in prima persona le conseguenze degli errori che avevo commesso.
Questo comportamento da sempre mi appartiene e continuerà ad essere parte di me, fino a quando il mio corpo e la mia anima vivranno insieme su questa Terra.
Vi lascio con un altro aforisma su cui riflettere questa sera che dice: “In una partita vince colui che ha fermamente deciso di vincere”.
Ad maiora! Max

martedì 26 luglio 2011

L'universo femminile.... roba dell'altro mondo! :)

Ho deciso di scrivere questo post per molte ragioni. Una di queste è perché noi maschietti da sempre siamo ossessionati da quell’essere che è, come recita Schopenahuer, il “sexus sequior” ovvero a suo parere, il secondo sesso. Beh dobbiamo ammetterlo, con ogni probabilità mentiva sapendo di farlo.
Se analizziamo infatti con attenzione questa dichiarazione, troveremo, secoli di generazioni consapevoli ma soprattutto cresciute nella convinzione della naturale ed inevitabile distinzione tra “sesso debole” e “sesso forte”.
In quest’istante però, nel momento in cui state leggendo, vorrei davvero che qualcuno di voi mi indicasse in modo esatto e chiaro i due gruppi. Ma più d’ogni altra cosa, vorrei che mi si dicesse in quale dei due è collocato il genere maschile. Si, proprio noi maschietti, quelli da sempre appartenuti come da tradizione alla categoria denominata: “il sesso forte”! Perché da qualche tempo diversi dubbi mi tormentano: sarà davvero così? i “deboli” sono sempre fragili, delicati e vulnerabili o i “forti” hanno preso repentinamente e risolutamente il loro posto?
Per quanto mi riguarda, l’universo femminile è davvero uno stimolante labirinto senza però nessuna apparente via d’uscita. Una vera foresta tropicale piena d’insidie nella quale perdersi senza nessuna possibilità di uscirne incolumi. Un modulo di test intellettivi, senza però nessun “aiutino” per le risposte.

Ogni comportamento maschile legato ad incontri con le donne e scelto per l’occasione, risulterà essere drammaticamente sbagliato.
Vi faccio qualche esempio:
A) Non pensi nulla e ti lasci guidare dall’istinto? Sei assolutamente troppo rapido! (e le spaventi anche!)
B) Pensi a che strategia adottare e la razionalità t’impedisce di lanciarti a capofitto nella situazione? Sei troppo lento!
C) Ti lasci trasportare dagli eventi e permetti che le cose vengano gestite soprattutto da lei? Non hai le palle!
D) Ti trasformi in un macho tatuato, con il piercing al naso, frequentatore di palestre, discoteche e bische clandestine? Sei troppo aggressivo!
E) Decidi di mantenere un contegno rispettoso, galante ed educato, inevitabilmente il risultato sarà che... sei gay!
Mentre ascolto uno dei miei cd preferiti, penso che il problema non risieda solamente nel fatto che si cerca sempre di essere come loro ti vorrebbero, ma troppo spesso si cade in quella trappola spietata e crudele del: “cara credimi, per averti, farei di tutto”. Ed è qui che letteralmente casca l’asino! Il vero “ciucco” che non ha capito che loro, le dolci ed irreprensibili principessine dallo sguardo candido, dal sorriso tenero ed amorevole sono invece delle insaziabili predatrici, pronte ad approfittarsi di qualsiasi maschietto che presti il fianco ai loro voleri e desideri. Sappiate che da quel momento, per chiunque lo faccia, sarà già l’inizio della fine (dal latino: “perseverare autem diabolicum!”).
A volte però tutto ciò che ho scritto svanisce nel nulla, la laboriosa ricerca della nostra metà della mela ogni tanto si concretizza, regalandoci un "miracolo", un sogno, un fulmine a ciel sereno. Quindi amici maschietti se volete un cosiglio, non rassegnatevi mai, non abbiate mai il timore d'invitare a cena una donna per farle capire quanto vi piace e quanta voglia avete di rimettervi in gioco. Questo naturalmente vale anche per le ragazze!
Buone vacanze! Vi voglio bene.
Max

lunedì 27 giugno 2011

"61 ore"

Già,"61 ore".
Da subito, si potrebbe pensare al titolo di un serial TV, alla dead line per la realizzare qualcosa di particolare o ancora ad uno claim per pubblicizzare una lunga maratona benefica. Ed invece quelle di cui parlo, sono ore appena trascorse e che, con mia grande felicità, sono state 61 ore fatte di Amore, energia, forza, vitalità, eccitazione, desiderio, adrenalina, passione, trasporto, consapevolezza ed incoscienza allo stesso tempo, tenerezza, amorevolezza, dolcezza e grande cura l'un per l'altro.
Non so se anche voi la pensiate così ma a mio avviso, il nostro cervello è in grado di dirigere l'energia primaria e canalizzandola, realizzare e dar vita a qualsiasi cosa grazie soprattutto alla nostra concentrazione, all'impegno, alla volontà ed al nostro modo di metterci passione e desiderio. Possiamo così far fiorire e successivamente sviluppare una cosa sulla quale concentriamo la nostra attenzionalità. Basta crederci davvero ed in modo appasionato. In questo modo l'universo lavorerà affinchè questa situazione possa accaderci veramente. Il mio desiderata, quello che per molti anni ho trasmesso all'universo, era quello di trovare una persona unica e speciale, intelligente, forte, tenace, bella fuori ma soprattutto dentro, emozionale ed emozionante. Una persona con la quale costruire e condividere. Ebbene, con lei ho appena passato 61 ore meravigliose e vorrei possibilmente poterne passare altre 799.939!
Max

venerdì 24 giugno 2011

"I MIRACOLI"

I miracoli accadono ogni giorno e non solo a Lourdes, Medjougorje o Fatima con apparizioni di santi e varie divinità ma soprattutto nell'ambito della nostra esistenza terrena ed umana.
In un attimo, come succede quando riusciamo a scorgere una stella cadente che si manifesta per poi svanire nel nulla, in quel breve spazio temporale, il miracolo sarà riuscito come per incanto ad illuminare la vita quotidiana di uno di noi.
La verità è che non è mai così semplice accorgersi della loro presenza in quanto, il più delle volte intangibile ed improvvisa. Semplicemente nell'arco della nostra giornata, molto spesso non ci accorgiamo di essere stati in qualche modo "toccati" da una forza, da un intervento che potremmo definire "divino" o, se non credenti, legato al destino o semplicemente casuale. Nel momento però in cui ce ne accorgiamo, il nostro inconscio ci dirà se notarlo o trascurarlo. E se dovessimo entrare in sintonia con questa presenza, la nostra vita in un attimo può trasformarsi e da quel momento cambiare il proprio aspetto, perché a mio avviso, è proprio questo genere di situazioni poco terrene a guidare e plasmare la nostra esistenza.
Chi di noi non ha vissuto un evento che ha considerato incredibile o misterioso?
Magari stavate riguardando delle vecchie fotografie ed in mezzo a quelle, avete avuto uno slancio d’affetto per una persona che non vedevate da anni e, nel giro di qualche minuto, la stessa persona vi ha poi chiamato. Oppure la vostra auto è rimasta in panne in una strada deserta ed il primo veicolo in arrivo dopo ore d’attesa è stato proprio un carro attrezzi. O ancora, per citare un caso più drammatico, per pochi minuti di ritardo avete perso quell’aereo che è poi purtroppo è caduto subito dopo il decollo.
Personalmente, molti di questi sincronismi mi sono accaduti nel corso della vita ma, da qualche tempo a questa parte, ho smesso parò di classificarli come “coincidenze” per attribuirne un valore molto più importante ed essenziale. Perché non credendo più alle fatalità prive di significato, penso che a tutti basterà fare un’analisi un po’ più attenta per considerarle invece rappresentazioni di vita che hanno davvero del miracoloso.
Negli ultimi venti giorni mi è capitato uno di questi “miracoli” che ha messo sulla mia strada una persona rara ed eccezionale, una persona davvero speciale con delle caratteristiche uniche e che, nei miei desiderata terreni, era al primo posto. Sono molto felice di quest’incontro che ho tanto cercato e che, di fatto sta modificando in modo molto positivo la mia vita.
Prima di chiudere questo post, vi invito a fare un piccolo esperimento. Chiudete gli occhi per un istante e ripensate a quanto vi è accaduto nelle ultime quarantotto ore, così facendo tornate ancora più indietro per percorrere a ritroso l’ultima settimana e poi gli ultimi quindici giorni per arrivare infine all’ultimo mese. Fate riaffiorare il maggior numero di dettagli relativi ai gesti che avete compiuto, ai pensieri che avete fatto o alle emozioni che avete vissuto. Molti di voi, si accorgeranno di aver sperimentato, magari anche più di una volta, ciò che in questo scritto io descrivo come un “miracolo”!
Buon weekend a tutti! Max

lunedì 6 giugno 2011

L'Avatar di un uomo...


Sono l'Avatar di un uomo …

Il mio “portatore” è intelligente, equilibrato, serio, professionale, simpatico, testardo, tenace, forte caratterialmente, non ha nessuna sindrome di Peter Pan e spesso (ma non sempre) è moderato e prudente (e… soprattutto è modesto!) :-)

Io, che sono il suo Avatar, conosco i suoi segreti ed ho molti punti in comune con lui. Tanto per cominciare percepisco tutti i suoi pensieri e soprattutto lo conosco bene nel profondo dei suoi sentimenti.

A lui piace leggere Freud, Jung, La Fallaci, De Carlo, Coelho (ma anche Blake, Follet, Crichton, Baldacci, la Cornwell e... Fabio Volo!). Ama suo figlio più della sua stessa vita, il sesso, il cinema, il teatro, lo sport, i dolci ed un sacco di altre cose! (l'elenco è luuuungherrimo)

Odia la falsità, la maleducazione, l’egoismo, l’arroganza, le persone avide e gli arrivisti senza scrupoli. Sopporta a fatica saccenti e presuntuosi.
Ma ciò che conta è che lui ama l’Amore visceralmente. Lui è romantico, passionale ma anche molto, molto, troppo impegnativo.

Io sono il suo Avatar e, come molti, sono libero nell'anima ed anche un po’ nel cuore.
Io non ho limiti o barriere. Faccio ciò che voglio e quando mi va.
Lui per ora NO.

Io posso innamorarmi di mille esseri al giorno (più o meno umani e più o meno femminili) senza deludere nessuno.
Lui è single... per scelta.

Lui sceglie in continuazione, sempre, tutti i giorni, a tutte le ore. La sua vita (come quella di ogni essere umano) è costellata di scelte giornaliere.
Io posso farlo. Oppure se non mi va, anche no.

Per vivere lui ha bisogno di produrre, moltiplicare i pani, far quadrare il bilancio e domare i direttori di alcune banche...io non ho bisogno d'altro che della sua intelligenza per vivere.

Non ho un volto ma di maschere ne uso molte.
Lui ha solo un volto ed è sempre quello.
Lui è fatto di carne, ossa e sangue e, peggio per lui, crede ancora nei sentimenti puri ed autentici.

Lui è un uomo, io il suo Avatar.
Uniti per la vita, divisi dalla vita.

(voglio ringraziare R.G.A. per lo spunto davvero intelligente!!!)

mercoledì 1 giugno 2011

..quello con la "A" maiuscola.

Questo post è dedicato al più controverso, discusso, problematico e complicato di tutti i sentimenti: L’Amore (quello con la A maiuscola)
L’argomento chiave, a mio parere, viene rappresentato dal fatto che l’Amore è ben più che il solo affetto donato in cambio di tutto ciò che ci si aspetta di ottenere. L’Amore è un “do ut des”, uno scambio reciproco, è costruzione, è passione, realizzazione ed è la concretizzazione d’importanti progetti.
C’è per esempio un dato assolutamente sconcertante nonostante quanto si possa credere: oltre 60% degli adulti sposati o semplicemente in coppia si definisce felice (bareranno?).
L’Amore quindi, stando ai risultati di questo sondaggio (europeo), risulta essere un fattore di felicità di gran lunga superiore e più potente della soddisfazione nel lavoro o dello status economico. Infatti dagli studi effettuati da diversi psicologi le persone che vivono una vita sentimentale appagante lamentano assolutamente meno casi di depressione anche se, analogamente, una delle prime cause di sofferenza psichica è la fine di una lunga relazione.
A detta di grandi studiosi ci sarebbero tre tipologie d’Amore:
la prima, l’Amore verso le persone che ci donano benessere (che non vuol dire un cospicuo conto bancario, un attico in centro, un Suv ed una barca da venticinque metri) e ci tendono la mano per aiutarci . Quelle persone che sanno guidarci con consigli importanti verso il coronamento dei nostri desideri.
La seconda: l’Amore verso coloro che dipendono da noi, che “obbediscono” ai nostri desiderata, che si annullano per l’altro. (leggi: maso e chisti! )
La terza ed ultima (quella che sinceramente prediligo) è l’Amore romantico, appassionato, irrazionale, il più delle volte illogico, che ci fa fare le cose più insensate. Dove vige l’idealizzazione dell’altro e delle sue virtù e delle sue potenzialità per minimizzarne i limiti. L’Amore di coloro che sanno accettarsi per come sono, senza voler a tutti i costi cercare di cambiarne lo status menti. (leggi: bellissimo ma very dangerous!)
C’è sempre però un distinguo da fare: la capacità di amare da quella invece di lasciarsi amare. Bisognerebbe sempre trovare un sostanziale equilibrio tra dipendenza ed indipendenza (anche se non succede quasi mai). Le vie del sentimento ho imparato però essere molte lunghe e tortuose. Ma ho anche capito che ci sono quattro aspetti fondamentali perché un rapporto funzioni: l’affetto, la tolleranza, il sesso ed il modo di affrontare gli eventi negativi.
Tra le altre cose importanti appena citate, ho trovato alcuni semplici consigli di un tipo chiamato Gottam (un ricercatore americano in capo matrimoniale) che mi sembrano molto interessanti da seguire:
1) Nel salutarsi la mattina informarsi su cosa farà il partner nel corso della giornata.
2) Al termine di ogni giornata raccontarsi cosa si è fatto scaricando gli stress accumulati
3) Toccarsi di più, abbracciarsi di più, baciarsi di più, fare nel sesso ciò che piace al proprio partner
4) Cercare di stare da soli almeno tre volte a settimana chiacchierando, ridendo e facendo l’amore
5) Fare apprezzamenti positivi nei confronti del proprio partner nelle cose che fa e dice davanti ad altre persone
6) Parlare sempre di ogni argomento e soprattutto dei problemi della coppia
7) Uscire più spesso
Trovo che questi consigli siano utilissimi.... perché trasformano i punti deboli di un rapporto in altrettanti punti di forza. Bisogna comunque ricordare sempre che le persone che ci amano sono profondamente ed irrazionalmente legate a noi perché ai loro occhi risultiamo unici ed insostituibili.
Questo non va mai dimenticato.
Per concludere questa mia filippica magari un po’ pallosa, voglio pensare che la vitalità, l’intelligenza, l’integrità, la lungimiranza, il senso dell’umorismo, l’autocontrollo, la prudenza, l’umiltà e la capacità di perdonare sono tutte grandi potenzialità perché il nostro Amore possa nascere, crescere e durare nel tempo. A tutti voi che Amate: In bocca al lupo!
Vi abbraccio.

venerdì 27 maggio 2011

categorie di esseri umani...

...in questa vita un po’ strana, eccentrica ed a volte un po’ stravagante, c'è chi è protagonista, chi comparsa e malgrado sia un essere vivente, c’è chi risulta addirittura invisibile.
Di queste tre categorie ci sono naturalmente alcuni sottogruppi.
Per la prima: i personaggi principali, i primi attori ed i big.
Per la seconda: gli attori non protagonisti, i figuranti e le belle statuine.
Per la terza... beh, per la terza ci sono gli impercettibili, gli eterei e specialmente i “non pervenuti”. Cioè quelli che, al momento in cui sono stati distribuiti i cervelli, erano completamente distratti! (perché se fossero stati assenti sarebbero in qualche modo giustificati!)

Di tutte e tre le categorie è però singolare che molto spesso ci sia un unico comune denominatore:
Essere delle merde!
E quando parlo di merde, non mi riferisco solo a quelli cattivi nell’anima, malvagi nell’io e perfidi nel modo di essere, dai quali sappiamo comunque difenderci perché sono ben visibili. Mi riferisco piuttosto a quelli/e che d’acchito non dimostrano mai il loro atteggiamento ed il loro subdolo modo di fare ma fanno in modo di celarli in modo strategico per poi mostrarli con tracotante e spudorato orgoglio quando devono usarci, umiliarci o calpestarci.

Beh è proprio da questi signori o signore che dobbiamo difenderci. Sono loro che inquinano la razza, sono loro che danneggiano l’operato delle persone generose, buone e disponibili. Sono loro che, se scoperti, dovrebbero essere messi alla gogna (come facevano nel medioevo) ed esposti al pubblico ludibrio.
Molti penseranno che ho “il canino” un po’ avvelenato. Ebbene si! Lo ammetto... nei confronti di queste persone (se si possono chiamare persone) sono incazzato come un puma che non mangia da cinque giorni!
Ma se è vero che ciò che non ti uccide ti fortifica... ben vengano anche le esperienze con questa tipologia di esseri viventi.
Impareremo vivendo.
Vi bacio e vi abbraccio tutti.
Max

domenica 22 maggio 2011

l’Amore è lì...proprio dietro l’angolo.

Questa notte

voglio postare ciò che è risultato da una lunga ed accesa discussione con una agguerrita ma al tempo stesso indebolita rappresentante del “gentil sesso” un po’ di tempo fa.

Potrebbe essere un borderline, uno nato in provetta, uno dei superstiti del tragico incidente aereo avvenuto nel triangolo delle bermuda, un profugo giunto in Italia su uno dei tanti barconi da uno dei molti paesi dissestati dalla guerra, potrebbe essere un orfano, una spia del KGB o un agente della Cia (e beh, già che ci siamo anche uno della polizia scientifica di CSI!) , un ergastolano in fuga, un passionale, un ciarliero o un catatonico, un depresso cronico o con la sindrome di Peter Pen (ops! Pan) potrebbe essere persino un ladro gentiluomo ma, agli occhi di molte donne, sarà sempre, solo e solamente un “maschio” e come tale dovrà avere per default due identità: la prima corredata di un lato amorevole, tenero e premuroso. La seconda di uno cinico, depravato, vizioso ed un po’ sadico. Insomma una sorta di schizofrenia congenita.
In definitiva a guardar bene l’uomo dovrebbe, a detta di molte femminucce ed in particolare di Carmen
(per la privacy un nome di fantasia ndr.), modificare sostanzialmente i propri comportamenti a differenza del luogo e delle donne con le quali si rapporta, cambiando sempre pelle al pari di un viscido serpente.
Quindi, quando sotto il sole caliente di una torrida giornata di giugno sboccia un flirt e con esso i vari diminutivi (il più delle volte assolutamente ridicoli) stile: zuccherino, fiorellino, patatina, cucciolina e trottolino (amoroso dududadada!) etc. spesso tutto questo si ridurrebbe solo ad un unico e scontato atto teatrale del quale si conosce già la fine.

Ma se è vero che per Amore s’immolano vite e carriere, sogni gloriosi, comodità e sicurezze mi domando il perché, se molte delle donne pensano questo di noi, possano anche solo prendere in considerazione il fatto di dividere il talamo con noi.
Beh, io non ci credo e per questo non posso pensare che abbiano di noi una considerazione così bassa, così brutale e disillusa. Forse perché come è accaduto a “Carmen” la sua ultima sconfitta è stata particolarmente bruciante e le ha fatto credere per molto tempo che non avrebbe mai trovato un Amore vero. (oggi è felicemente fidanzata) Eppure l’astio, il rancore ed il livore che accomuna un po’ tutti coloro (donne quanto uomini) che vivono delle storie che terminano in modo ignobile dovrebbe far pensare che il mondo non è sempre popolato da inguaribili fetenti. A volte il tempo, grande consolatore, ci metterà di fronte ad un nuovo stimolo sopravvissuto alla sofferenza e tornerà a farci capire che l’Amore è lì...proprio dietro l’angolo.

sabato 14 maggio 2011

...i fenomeni!

Non c'è cosa che, in questo mondo così falsamente dinamico, ma a mio avviso invece fermo come l'acqua liscia e pigro come un orso in letargo, mi faccia girare le palle così vorticosamente di chi perde il proprio tempo (facendo perderne anche agli altri) cercando di "fare il fenomeno"!.
Naturalmente quando parlo di “fenomeno” in primis mi riferisco con assoluta imparzialità ed obiettività ad entrambe le categorie: sia maschietti che femminucce. Ed alludo in particolare a tutte quelle persone che in qualche modo pensano o sono convinte di poter sempre evitare i fatti utilizzando solo ed esclusivamente le parole (a Napoli li chiamerebbero i “quaquaraquà”).
Sono tutti quegli individui che, tronfi del proprio (o presunto) status socio economico, diventano superbi e presuntosi credendo che non ci accorgeremo del loro modus operandi molto prima di quanto possano pensare e non sanno che ben presto li “sgameremo” relegandoli così dietro la nostra grande lavagna a fare penitenza o, nel peggiore dei casi depennandoli definitivamente dalle nostre conoscenze.
Molti di voi saranno incappati, chi più e chi meno, in questa categoria di personaggi così insulsi ed insignificanti che hanno la capacità (se poi possiamo chiamarla così) di prenderci per i fondelli utilizzando frasi come: “ma figurati, per così poco? Ma dai ci penso io....” o anche: “non esiste nessuna difficoltà, io sono la persona che cercavi...” o ancora: “hai bisogno di una mano? Dammi una settimana di tempo e ti risolvo il problema....”. E poi come per incanto le settimane diventano due, poi passa un mese.... per poi infine, adducendo le scuse più tristi e banali e balbettando litanie già sentite mille ed una volta, sparire.
Le mi domande sono: ma non avreste fatto meglio ad evitare di esporvi così tanto, per poi fare una figura di merda? Che cosa ci troverete di tanto intelligente nel promettere cose che già a priori sapete di non poter mantenere? Cosa vi passa per quel cervelletto grande come quello di un acaro (senza offesa per gli acari naturalmente...) quando aprite bocca per cercare di carpire la nostra stima e fiducia? Vi sentite forse appagati nel dimostraci quanto siete stati ancora una volta degli idioti cosmici?
Una cosa è certa, il mondo è sempre più popolato da questa pletora di persone così inutili ed inconsistenti. Un consiglio? Facciamo un passa parola, forse così’ potremmo evitare di incrociarne qualcuno!!!
Ad maiora!

giovedì 12 maggio 2011

"i sogni muoiono all'alba"...

"I sogni muoiono all'alba" è si un celebre film del 1961 diretto da Mario Craveri, Enrico Gras e Indro Montanelli ma è anche una metafora riferita al fatto che sognare è spesso controproducente perchè alla fine i nostri sogni all'alba, con il risveglio, svaniranno.
Io però non sono mai stato d'accordo, guai smettere di sognare, nemmeno quando sorge il sole...anzi! Il sole è la nostra fonte di calore, di energia e di forza. Come potrebbero quindi i nostri sogni morire con l'arrivo dell'alba. Con il sole nasce un nuovo giorno e con esso viene amplificata la nostra voglia di fantasticare... Non parlo di illusioni e di speranze ma solo di desideri. Quelle sane passioni che da sempre accomunano coloro che hanno voglia di cambiare qualcosa nella propria esistenza e ci accompagneranno sempre nella nostra vita. Chi non sogna, chi non ha passioni, a mio avviso è spesso arido e molto spesso insensibile.
Sognare per il sottoscritto è da sempre equivalente a vivere, perchè nel momento in cui perdessi i miei sogni, la mia vita sarebbe come una bicicletta senza le ruote, come un orologio senza lancette o un Ipod privo di la musica insomma mancherebbe sempre e comunque un pezzo importante di me.
Ci siamo mai chiesti perchè i bambini (io ne ho uno di sei anni) sognano spessissimo anche ad occhi aperti? Perchè ci raccontano i loro sogni con quella tipica loro eccitazione (da grande vorrei fare il pompiere, la ballerina, il dottore o il calciatore...) e soprattutto quelli dove compiono imprese eroiche. Sono sempre entusiasti di raccontarci i loro sogni e noi siamo sempre felici di ascoltarli.
Per concludere cito un bell'aforisma di Coelho che dice: "tutto l'universo cospira affinché chi lo desidera con tutto sé stesso possa riuscire a realizzare i propri sogni"

PS: Un mio piccolo sogno si è avverato: volevo ringraziare davvero con tutto il mio cuore coloro che seguono e leggono questo blog.... siamo sopra i 2000 contatti! GRAZIE!

venerdì 6 maggio 2011

la coppia... scoppia!

...a mio avviso, gli amori di oggi sono sempre più fragili, sono come fiori che appassiscono, perché spesso non li si annaffia abbastanza. Già, affinché tutto funzioni, in una coppia (di qualunque sesso possa essere) bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare. Sodo, duramente ed entrambi.
Bisogna (è fondamentale) apprezzare, stimare e rispettare il proprio compagno/a , essere sempre sinceri, leali, autentici e soprattutto parlare, parlare, parlare... Spiegarsi per potersi capire, per conoscersi sempre meglio.

Molto spesso servirà chiedersi: come mai? perché è successo? cosa avrò fatto? E, credetemi, molte volte, sedersi semplicemente a chiacchierare amabilmente sul divano può essere il linimento giusto per molti di questi malesseri.

Non bisogna mai dare nulla per scontato, non solo perché lui/lei crederà che in ogni caso e qualsiasi cosa possa succedere, l'altro gli sarà sempre e comunque accanto, ma perché a volte, anche un piccolo fraintendimento, può divenire un enorme equivoco rovinando tutto.

A noi umani capita spessissimo di innamorarci e si sa, l'Amore quello con la prima lettera maiuscola (una qualità decisamente molto rara) è da sempre poco raziocinio e molto istinto, per questo ci fa commettere errori più o meno gravi. Forse ci rende un po' più prevedibili, un po' pallosi ed a volte è vero, persino possessivi ma di certo ci restituisce più umanità e toglie un po' di cinismo.

Il buon Oscar Wilde non era affatto freddo e calcolatore (come voleva farci credrere di essere) quando diceva: "conserva l'Amore nel tuo cuore. Una vita senza Amore è come un giardino senza sole dove i fiori sono morti. La coscienza di amare ed essere amati regalano tale calore e ricchezza alla vita che nient'altro può portare".

Altro che romanticismo.... questa è passione allo stato puro! Quindi, se ne vale veramente la pena (non sempre è così) bisogna sempre battersi per il proprio amore ed annaffiare i nostri fiori spesso, molto, molto, molto spesso.....

LO sapevate che Milano dista da Miami: 7999 km? (9 ore di volo!)

martedì 3 maggio 2011

Una giornata un pò....

Carissimi, oggi è una giornata un pò “così”... una giornata di quelle che vorresti si consumassero ed alla fine si concludessero anche più rapidamente di come sono iniziate. Una di quelle che magari, potresti decidere anche di cancellare da un ipotetico futuro calendario perché pressoché inutili (mi domando se esistano davvero le giornate inutili).

Premetto, non è successo nulla che possa in qualche modo avermi ferito, rattristato o addolorato. E’ solamente una giornata sterile, in stile: “vuoto a perdere”. Che è iniziata senza vitalità, senza carica emozionale, esuberanza e dinamicità (che solitamente non mi manca mai) e che, sono convinto (se non capiterà qualcosa), si concluderà in modo pressoché analogo.

Ho provato all’inizio con la musica, poi con le barrette "energetiche" (di quelle con proteinevitaminemielecerealifruttaeverdura che se non ne mangi almeno sei non hai nessun beneficio!... per alla fine scoprire che l'unico beneficio è quello di fare la cacca tre volte in un giorno!). Ed infine ho provato con i dolci al cioccolato... ma nulla! Oggi c’è il vuoto pneumatico!

Immagino che possa capitare a tutti di avere una di quelle giornate in cui ti viene meno la voglia di produrre, di agire e soprattutto di darsi da fare perché quelle quindici/diciotto ore che trascorreranno possano in qualche modo migliorare.
Una di quelle giornate che subisci passivamente, aspettando chissà quale incantesimo affinchè torni la voglia (che di solito ho sempre) di lottare per tutte quelle cose che ancora non ho e che vorrei poter avere.

Poi mi soffermo a pensare che, con molta probabilità, sono in riserva energetica. In termine automobilistico si potrebbe coniare con: “sono in rosso” (un po’ come il mio conto in banca!). Chissà se qualcuno può consigliarmi un buon distributore d’energia per fare il pieno? ☺
Vista la giornata primaverile, potrei decidere di andare a fare un bel giro al parco per ricaricare le batterie ma quest’insolito torpore non aiuta a superare il momento d’empasse.
Beh, vorrà dire che stasera proverò con la palestra… di solito funziona!
mmm a pensarci bene, fare del buon sesso di solito funziona ancor meglio… il problema principale è trovare qualcuno che lo sappia fare bene!!! ☺

Curiosità: Ma lo sapevate che in linea d'aria la distanza fra Milano e “Germantown” (Washington d.c.) è di 6.798 chilometri? Beh ora lo sapete!
Buona serata

giovedì 28 aprile 2011

La determinazione.

Quello stato di grazia un po’ adrenalinico di chi non s’arrende mai, di chi con tenacia non si consegna al nemico, di chi non abbassa mai la guardia, di chi si piega ...ma non si spezza.
Determinazione significa prendersi un impegno soprattutto con se stessi e continuare a lottare per raggiungere la meta che ci siamo imposti in barba a fallimenti, rifiuti e delusioni.
La determinazione ci permette di contrastare l’amarezza di una sconfitta, ed allo stesso tempo ci ridà la carica per tutte quelle nuove sfide che ci attendono lungo il nostro percorso (qualsiasi esso possa essere).
E’ anche l’atteggiamento di chi non ha paura di rimettersi in gioco, credendo che la vita possa sempre regalare nuove occasioni per ricominciare. Ma è anche paura. Quella di assumersi delle responsabilità, di prendere il controllo in modo deciso, per interagire con il mondo ed iniziare un vero e proprio braccio di ferro, dove vince solo chi è davvero il più forte.
La determinazione è pragmatismo, affinché ci si possa concentrare per fare sempre le cose più giuste, utili e pratiche. Essere determinati vuol dire anche avere consapevolezza e quindi sviluppare quell’acutezza sensoriale di vedere anche dentro se stessi, cercando di non commettere gli errori fatti in passato.
Il mondo che ci circonda e quindi anche le persone che lo popolano, nella realtà è spesso (molto spesso) diverso da come lo si vede. Sembra quasi una rappresentazione teatrale. Pochi veri attori e tantissime comparse. Ma se si è determinati e risoluti, a volte si riesce a cambiare quella visione del mondo, per divenire noi stessi protagonisti della nostra vita.
Io voglio vincere il mio oscar. E sono determinato a farlo!
Buonanotte.

sabato 23 aprile 2011

Auguri di buona Pasqua!

...se questa sera aprendo il vostro uovo apparisse un Genio (ma certo dai, il famosissimo "Genio dell'uovo"!! ihihihi!) e lui vi dicesse di poter esaudire tre dei vostri desideri...cosa chiedereste? E perchè?
Buona Pasqua a tutti!
Grazie!
Vi voglio bene.
Max

giovedì 21 aprile 2011

Lo voglio....

... lo voglio intelligente, bello, ricco, passionale, romantico ma anche un pò stronzo, che mi faccia correre, un pò gigione, che mi sappia tener testa, possibilmente ricco e con una casa al mare ed una in montagna... etc... etc... Insomma in una parola lo voglio: perfetto! Perché a mio avviso è di una sorta di perfezione (poco umana) quella di cui le donne spesso parlano.
A questo punto, la domanda nasce spontanea: quando poi l'avrete davvero trovato questo esempio di perfezione maschile (se poi esiste), siete sicure di riuscire a tenervelo?
Già, perché secondo me la risposta risiede solo nella testolina di tutte quelle donne che spesso (ed erroneamente) ci immaginano come dei grandi eroi decisi e risoluti che le salvano dalla maga cattiva, che combattono contro draghi, orchi o qualsivoglia essere disumano e che, dopo aver sfidato a singolar tenzone lo sceriffo di Nottingham, alla fine vestiti d’azzurro, arrivano sul loro cavallo bianco (ma il colore può cambiare in funzione degli accessori) per portarle nel loro grande castello incantato (leggasi: attico in centro da un milione di euro, corredato di ogni tipologia di confort). Ma non è tutto! Perché a noi maschietti non basta essere solo forti, tenaci, decisi, caparbi, indomabili ed implacabili. Allo stesso tempo voi, dolci ed irreprensibili principessine, ci desiderate anche romantici, sensibili, dolci, sinceri, galanti, affettuosi, disponibili, sognatori, premurosi ed anche un po’ mascalzoni, divertenti, sensuali ed insaziabili amanti.
Tutto quiii? Ma dai.....
E ditemi, alla resa dei conti, anche se fossimo proprio così, se avessimo una gran parte di quelle caratteristiche che ci si richiede, è evidente però che restiamo semplicemente degli esseri umani, dotati (chi più e chi meno) di un cervello (più o meno) funzionante e per questo, naturalmente soggetti ad errori di ogni sorta (lanci una pietra chi non ha peccato!).
Certo ci sono svariate tipologie di maschietti e femminucce ma non credo che ci sia una regola fissa per “essere un essere da amare”. Infatti quasi sempre ci innamoriamo di soggetti drasticamente diversi dal nostro ideale...
Ditemi, non sarebbe meglio credere di poter Amare qualcuno che ci piace non solo per i suoi molteplici pregi ma anche tollerandone tutti gli innumerevoli difetti senza cercare costantemente di modificarlo?
Non pensate che bisognerebbe in qualche modo essere più comprensivi, flessibili e tolleranti senza essere per forza dei deboli?
Non credete che trovare oggi anche solo una persona che ci piace e che corrisponde, ricambia ed appaga il nostro amore, sia inevitabilmente da considerarsi quasi un miracolo?
IO non cerco risposte, (perchè quando (raramente) m'innnamoro, prendo il pacchetto all inclusive).
Io cerco passione, ironia, chiarezza e sincerità.
Vi abbraccio tutti (siete tantissimi!)

mercoledì 20 aprile 2011

...Grande Amore o Ardente Amante?

Nella mia accreditata, qualificata e "deo agimus gratias" non ancora terminata carriera di italico maschietto ho avuto la (s)fortuna di concedermi il privilegio di vivere l'esperienza da entrambe la parti, sia quindi da Ardente Amante, sia da appassionato ed entusiasta (Fu) Grande Amore.
Benché la prima situazione sia probabilmente più appagante sotto l'aspetto meramente sessuale, istintivo, impulsivo ed anche notoriamente più convincente ed efficace sotto il profilo dell'integrità psicologica, la seconda è nettamente superiore (e che sinceramente prediligo) a livello emozionale ed emotivo, passionale e sentimentale, esuberante e prorompente. Questo, proprio in virtù ed in considerazione del fatto che, nella seconda condicio, ci sono moltissimi fattori che sono insufficienti o addirittura assenti nella prima, come per esempio: la spontaneità nelle parole, la semplicità dei gesti, la naturalezza dei comportamenti, la chiarezza degli intenti etc. etc. Nulla a che vedere con l'obbligatorietà, l'artificio, il calcolo, la finzione, l'ostentazione e l'esibizionismo di chi in qualche modo deve (o vuole) ricoprire un ruolo di subalterno che, di sicuro è fisicamente appagante ma allo stesso tempo, decisamente carente nel coinvolgimento della propria sfera affettiva, nell'entusiasmo dei sentimenti e nella dedizione verso la/il propria/o compagna/o. In realtà a mio avviso (e quindi opinabilissimo) l'essere un Ardente Amante è un modo per darsi sempre alla fuga disertando così degli impegni psicologicamente importanti, per sottrarsi ad un probabile fallimento, per tagliare la corda alla prima difficoltà legata ad un problema relazionale di una normale coppia (leggi: litigio, separazione, divorzio etc.).
Ma allora mi chiedo, vale la pena vivere del tempo (limitato) da Ardente Amante o una vita da Grande Amore? A chi l'ardua sentenza?

domenica 17 aprile 2011

...per sempre o once in while?

....già, l'arcano da svelare è: per sempre o once in while?
L'importanza, il valore e soprattutto l'interesse dell'argomento mi porterebbe a scrivere decine di pagine webscritte (una volta sarebbe stato dattiloscritte) ma probabilmente risulterei vecchio e pedante...
Mi limiterò invece ad esprimere una mia semplice e rapida (quanto opinabile) considerazione partendo da "once in while" (ovvero per chi non conosce la lingua anglosassone leggasi più semplicemente : una volta ogni tanto).
Ebbene, nella vita si sa, quasi sempre si rincorre l'utopia del "per sempre" ma, sempre più spesso per una questione di destino avverso, sfortuna, iettatura, malasorte o come volete chiamarla voi, si cade nella trappola del: mi accontento di quella volta ogni tanto. Ma chi vive per il "once in a while" è triste, solo, deluso dal mondo che lo circonda (sia maschile che femminile), passa le sue giornate cercando, senza trovarlo, il vero senso della propria esistenza. Perchè a mio avviso, senza un'Amore incontaminato, le persone diventano aride ed insensibili. Se però pensiamo ad un vecchio e saggio adagio che recita: chi s'accontenta gode, forse potrebbe valere la pena adattarsi, ma chi invece è caratterialmente un combattente tenace, ostinato ed irriducibile, non lo farà mai. Cercherà sempre in mezzo ad una quantità di femminucce o di maschietti anaffetive/i, egoiste/i, intolleranti ed egocentriche/ci: il suo/sua lei/lui, The One, l'Unica/o, l'Ultima/o!
E se poi non riuscisse mai a trovarla/o? Beh, almeno potrà dire sempre a se stesso/a ed al mondo intero, se mai glielo domandassero, di averci sempre provato!
Un innamorato dell'Amore da sempre.

venerdì 15 aprile 2011

Maschietti single al Supermercato (per fare la spesa!)

Sabato, ore 8,00, il sole filtra tra gli spiragli della tapparella che ho inavvertitamente lasciato un po’ alzata. Fa caldo ed ormai sono sveglio. Dopo essermi riconciliato con il mondo circostante, mi alzo e via verso la doccia. Dopo pochi minuti, eccomi a versare l’acqua nella mia bella mug colorata acquistata a Soho qualche mese fa (sarà anche una stronzata, ma il tea bevuto in un mug originale credetemi, ha un altro sapore!). Accendo l’impianto stereo che come sottofondo musicale mi regala l’ultimo cd di Mario Biondi. Perfetto!
Infilo la tazza nel microonde e, mentre aspetto appoggiato alla penisola (non l’Italia...spiritosi! Quella della mia cucina!) che scadano i tre minuti, accendo anche il pc per leggere le ultime news che peraltro sono sempre più raccapriccianti!... Terremoti, catastrofi nucleari, barconi della speranza stracolmi di profughi in fuga, guerre, omicidi, suicidi, delinquenza e chi più ne ha più ne metta. Ma qualche bella notizia non c’è? Spengo tutto e mi dedico alla mia colazione. Un rito (quando posso farla con i tempi giusti), che amo visceralmente. Pane, burro, marmellata, miele, biscotti, yoghurt con cereali... Un modo per coccolarmi un po’ e per assaporare il gusto del relax del tanto agognato weekend.
Questa mattina ho deciso però, vado a fare la spesa!
E così, indossati i miei rassicuranti e rattoppati jeans, le scarpe sportive ed un bella polo colorata, scendo e m’infilo tra gente allegra ed un po’ chiassosa nel supermercato a pochi passi da casa mia.
Così come ogni maschietto non propriamente avvezzo all’acquisto dei prodotti dislocati nei vari scaffali, vago qua e là alla ricerca di qualche offerta super vantaggiosa. Ma come al solito, mi ritrovo sempre ad avere il carrello pieno di tutto ciò che non avrei mai voluto acquistare. Il classico carrello che farebbe rabbrividire qualsiasi donna dotata anche solo di un minimo senso pratico. Infatti una quantità indefinita tra lattine di ogni tipo di bevanda, patatine, biscottini, confezioni di cerali (più o meno “cioccolatosi”), tisane e varie tipologie di sacchetti dal contenuto ambiguo, sono ammucchiati senza un ordine preciso all’interno del carrello che ora ha le sembianze di una vera e propria “fiera della porcheria alimentare”! Poi, arriva il momento dedicato all’acquisto del materiale per la pulizia della casa ed io, come un vero esperto (che invece non sono), faccio incetta di una quantità industriale di prodotti per lavare i pavimenti, quelli per fare la polvere, per lavare le piastrelle del bagno, per i vetri, e non ultimi litri di anticalcare e decine di confezioni di cubetti di detersivo per la lavastoviglie che praticamente uso una volta al mese! (probabilmente li finirò poco prima che inizi l’Expo!)
Soddisfatto e compiaciuto come se avessi fatto la spesa per la cena dei regnanti britannici, mi avvio verso le casse che come al solito di sabato fanno la gara per quella che possiede il maggior numero di persone in coda. E' un vero delirio! Personaggi improbabili con carrelli improbabili riempiti all’inverosimile. Davanti a me ne conto otto!
La domanda è: riuscirò mai a rientrare a casa per l’ora di cena?
....continua.

lunedì 11 aprile 2011

Amo....

Amo la limpidezza dell’acqua che mi disseta. Amo il candore della neve che scende lenta appoggiandosi silenziosamente su ogni cosa. Amo la forza delle onde del mare che s’infrangono rumorose sugli scogli e l’impetuosità del vento che sferzante fa volar via anche le parole. Amo il buio della notte che abbracciando ogni cosa regala intense emozioni ed il calore del sole che rigenera e dona energia per affrontare nuove esperienze.
Amo il sorriso di una donna che ancora non conosco…
una donna senza volto, senza nome …
senza me.
(la mia anima poetica oggi non voleva starsene tranquilla....perdono!)

martedì 5 aprile 2011

Ma esisterà la donna ideale o l’uomo ideale?

Già, esisterà? Davanti a questa prepotente domanda, ma preponderante realtà rispondo decisamente di no! E' solo un sogno, una pia illusione.
Noi esseri assolutamente imperfetti però siamo costantemente alla ricerca dell’ideale perfetto. Noi che viviamo nell’era dei grandi cambiamenti, forse stiamo andando un po’ troppo velocemente, bruciando il più delle volte le tappe e pagando lo scotto di un’indecisione perenne. Così ci rifugiamo nella spasmodica ricerca dell’ideale che non esiste, ma che a volte c'immaginiamo solamente.
Un grande dubbio mi assale: se l’avessi già incontrata la donna della mia vita e nella mia incoscienza sono inconsapevolmente andato oltre? Se in uno di quei momenti di grande incazzatura nei confronti del genere femminile mi sono voltato dall’altra parte mentre lei stava passando? O ancora, se avessi incrociato il suo sguardo (di pietà) mentre, fermi entrambi ad un semaforo, io cercavo di srotolare il cavetto dell’auricolare con il quale ogni volta tento di strozzarmi, e lei invece guardandosi nello specchietto retrovisore si curava che il suo trucco fosse perfetto? Chissà...
Beh, di una cosa sono sicuro: da sempre, come diceva il mio saggio nonno, con quella sua filosofia spicciola ma decisamente realista, sono le donne a poter scegliere e così, noi uomini non abbiamo nessuna via di scampo.
Ma parliamoci chiaro, tutti furbescamente possono apparire inizialmente ai nostri occhi come “ideali”, ma alla fine, come ogni bel sogno, alla mattina ci si risveglia trovando al nostro fianco o un’infida ed ambigua donna in carriera dal perenne bisogno di risarcimento e di vendetta (perchè gli uomini per default devono "pagarla" in quanto tali) o ancor peggio un maschietto depresso, sciatto e pantofolaio.
Insomma mi domando, quanto tempo dovrà ancora passare? Fino a dove dovremo arrivare noi esseri umani per poterci incontrare e finalmente amarci e rispettarci senza sotterfugi, simulazioni, inganni ed espedienti? Sarà forse troppo, ma a mio avviso ora, in questo mondo così apparentemente rutilante ma in realtà fermo come l’acqua “liscia”, è quello di cui abbiamo veramente bisogno per essere un po’ più sereni.
A questo punto della storia, vorrei farmi una bella doccia, vestirmi ed uscire alla ricerca di un nuovo incontro d’amore. Per il semplice motivo che come sempre, da inguaribile ottimista quale sono, continuo caparbiamente a pensare che un giorno la donna della mia vita varcherà finalmente la soglia della mia esistenza e mi accompagnerà, dentiera in bocca e bastone alla mano, in qualche fetida balera a ballare tango e valzer suonati da una vecchia e stonata orchestra spettacolo romagnola!!!

giovedì 31 marzo 2011

Il Pino e la Pina....

Caro Pino, non è affatto uno sbaglio, in circostanze complicate e problematiche, chiedere un consiglio.
Ma attenzione a chiederlo alla Pina!!!
Infatti il suo modo di immaginare le cose è nettamente differente da quello che (di solito) adotta il Pino. Questo, anche per la sua abituale ed abile tendenza a prendere in considerazione la via più veloce (che non sempre è quella più giusta) per raggiungere la meta. Quella soluzione che in genere, si trova assolutamente vicinissimo al Pino e che lui, sciocco ed immaturo marziano, avendola sotto il naso, non vede mai!
Di fatto come dicevo, moltissime “Pine” (con rare eccezioni), sono inclini a trovare le soluzioni più rapide anche a costo di percorrere la strada meno semplice ed evidente. Forse perché la trovano banale, scontata, insignificante e nemmeno un po’ griffata!
Questo, è un po’ come spesso succede in Amore, quando la Pina, visto lo struggente desiderio di un rapporto, è dominata dalla voglia di trovare il percorso più breve per sistemarsi, idealizzando ed illudendosi di aver trovato il Pino della sua vita. Per poi, dopo un solo, rapidissimo battito di ciglia (finte), rendersi conto di aver sbagliato nella sua scelta! Del resto, il grado del volere non può essere equivalente a quello della conoscenza e spesso il suono è più pulito quando l’altoparlante è più piccolo e poco invadente.
Morale della favola: Pine e Pini (!) cercate sempre di trovare la strada giusta...non quella più breve!

domenica 27 marzo 2011

Ma la mela Eva, l'ha mangiata proprio tutta?

A pensarci bene, si fa proprio in fretta a dimenticare quel tempo, che forse, alcuni miei neuroni avrebbero indicato come esemplare, raro e perfetto solo per dimostrare a me stesso che si stava meglio quando si stava peggio! Ci sono date profetiche che bisognerebbe sempre e comunque non dimenticare mai, tanto per non ripercorrere certe strade o non ripetere certe stronzate che si sono fatte in tempi non sospetti (proprio quelli dove si stava peggio ma anche dove non ci si rendeva conto d’essere invece ad un passo dallo strapiombo).
Già, tutte quelle date sarebbe molto utile ricordarle, soprattutto perché dovrebbero essere un vero insegnamento, un monito, un consiglio per gli acquisti, un avviso lampeggiante, un rimprovero fatto da chi sa, da chi conosce, da chi è informato degli effetti ai quali spesso si va incontro.
Eppure io, sulla "spietatezza" di alcune donne so praticamente tutto, ormai sono un docente universitario, un presuntuoso e saccente cattedratico! Potrei tenere una conferenza su come, in tanti anni di vita, da buon sognatore, sono stato illuso ed automaticamente poi disilluso da una pletora di meduse dai lunghi e serpentiformi capelli. Abbagliato inizialmente da un’illusione divenuta poi un vero e proprio tormento. Non è stata colpa mia quindi se poi mi sono disamorato e rapidamente allontanato. Vabbè direte voi... che vuoi farci, è capitato a tutti. Vero! Ma da sempre mi chiedo: è mai possibile che se sei intelligente, mediamente belloccio, educato, istruito, presente, amorevole ed affettuoso, dopo poco tempo, per chissà quale sindrome che le colpisce, non vai più bene? Perché molte (poco) degne rappresentati del gentil sesso hanno la tendenza ad inseguire come un Cirneco dell’Etna (secondo la Federazione Cinofila Internazionale uno dei cani con l’olfatto più sviluppato del Mondo ndr.) tutti quei maschietti che per una rara malattia genetica rappresentano le specie umana più stronza dell’intero sistema solare? Come mai vengono attratte come la falene dalla luce da coloro che giornalmente le “bastonano”?
Forse una colpa da espiare dopo che quella stronza di Eva si è sbranata tutta la mela? Un Karma, dove il famoso principio di concatenazione secondo il quale ogni azione provoca una reazione è così forte da non mollarle mai? Una "sana" ed inconsapevole dose di masochismo?
Vi lascio in compagnia di questo arcano mistero e me ne vado a nanna. Fantastico!....mi sono anche ricordato di mettere le lancette avanti un’ora!
E’ arrivata l’ora legale, è già Estate.

giovedì 24 marzo 2011

La crisi del settimo mese.....

E' strano. Il mare è lo stesso, la spiaggia la stessa, il sole lo stesso, lei è la stessa, il sesso funziona lo stesso. Ma io non provo più quella specie di sfarfallio adolescenziale che mi prendeva allo stomaco fino a poco tempo fa. Forse, sono io a non essere più lo stesso... ma più facilmente abbiamo sbagliato. Dovevamo annusarci ancora un po’.
Il fatto è che sono passati solo sette mesi, ma sembra trascorsa già una vita. Ormai tutto è così prevedibile, catalogato e fin troppo scontato. Anche questa vacanza assomiglia in modo totalmente equivalente ed un po’ palloso alle altre.
Ore ed ore sulla spiaggia immobili ad arrostirci come due cotolette. E....“amore mi metti la crema, amore mi rimetti la crema? Amore che fai? Fai la doccia? Rifai la doccia? Certo tesoro che faccio la doccia, qui è troppo caldo, sembra di stare a Bangkok!!! Amò dai, vai a prendere dell'acqua fredda perché quella che abbiamo è già a temperatura ambiente. Mi prendi anche un ghiacciolo? Se non c'è rosso, prendilo bianco. Se non c'è nemmeno bianco mmmm... allora un cornetto!
E poi è la volta delle riviste. Prima leggi dello tsunami in Giappone e della guerra in Libia e poi, come se non fossero già sufficienti queste due cose a mandare il cervello in tilt, leggi sul newsmagazine di quante volte il premier ha fatto bunga bunga. Su uno dei settimanali gossippari che cosa fanno Belen con Corona (quando naturalmente non praticano lo sport nazionale: il bunga bunga) e poi sul quotidiano cosa fa Corona con la sua nuova fiamma che a sua volta lo cornifica con il calciatore di turno che però leggi sul "modaiolo" che sta già facendo bunga bunga con quella che è appena uscita dalla casa. (come quale casa? Non scherziamo... in Italia c’è solo “una casa”!!!) E poi sfogli altre riviste e ahimè leggi della caduta del desiderio, del progressivo calo delle nascite (tanto c'è sempre l'ultra 50enne per giunta lesbica che rimedia), della crisi del patriottismo, della paura del nucleare e poi ancora la fragilità della coppia, dell’inflazione galoppante e del dilagare della bisessualità....
Io per capire cosa mi sta accadendo, sto giornalmente cercando di rapire ogni immaginazione legata al passato (seppur breve) di questa storia, cerco di scomporre ogni singola nota della "musica" idilliaca che per alcuni mesi è stata la nostra musica, esplorando ogni anfratto della mia fantasia. Ma niente, nulla, assolutamente zero! Ho un vuoto pneumatico. Non capisco ma è come se avessi già visto questo film almeno una dozzina di volte. Conosco ormai a memoria le battute di questo ridondante, retorico ed enfatico copione.
Se avessi una sana ed incontrollata vocazione alla felicità (cosa che mi manca da un bel po’) e probabilmente se mi fossi reso conto prima di ciò che stava cambiando in me (ed anche in lei) avrei battuto in ritirata prima di affrontare questo nuovo viaggio. Ma vai a capire. Tendenza al masochismo? Vocazione al martirio? Impossibilità di collegamento tra i neuroni? Mah!
Comunque per evitare di sacrificare i miei desiderata sull’altare di un falso amore e quindi di non cedere come in passato ad ulteriori complicazioni, conflitti, ripicche, perplessità, angosce, litigi, sensi di colpa ed indecisioni, ho deciso che anche questa volta metterò la parola fine a questa sottospecie di surrogato amoroso. Perché io non voglio un amore part time. Voglio quel tipo d’Amore che ti trascina ineluttabilmente verso la felicità.
(Utopia? Tu chiamale se vuoi...Emozioni!)

sabato 19 marzo 2011

amate i vostri papà (....sono uomini, anzi sono esseri umani!)

Lo so, spesso sono nevrotici e stressati. Sono troppo magri o troppo grassi, hanno calvizie incipienti e reumatismi recidivi, sono pigri perché perennemente stanchi. Hanno bisogno di realizzazione, di risarcimenti, di affermazione. Hanno il colon irritabile, il terrore dell'impotenza, un vago complesso edipico ma spesso anche un super ego. Hanno intemperanze affettive ed hobbies sempre eccessivamente morbosi. Amano lo sport (che vedono in tv), le donne (che vedono in tv) le auto (che comprano in tv) e sono abilissimi a parlare di politica (mentre la vedono in tv). Si contraddistinguono per l'innata tendenza all'immaturità e per il grande bisogno di essere consolati per le angherie subite nella vita. Nel nome dei padri ancor oggi si celebrano le più clamorose arlecchinate, come le clamorose fughe (amore vado a prendere le sigarette e torno...) o i più subdoli dei tradimenti con le segretarie di turno. Anche la pubblicità che ieri li aveva trasformati in supereroi, oggi li tradisce. Ora hanno assolutamente bisogno di spray per non russare, di spazzolini super rotanti, di rimedi efficaci per i primi sintomi influenzali, di pastiglie per non far prendere fuoco il loro stomaco e di cremine per snellire pancetta e maniglie.
Ma poveri papà sono solo uomini... o meglio sono anche loro esseri umani e come tali soggetti a sbagliare e quindi mi rivolgo a voi madri e a voi figli: se a volte li vedete in difficoltà, date loro una mano. Basterà una carezza in più o un semplice “ti voglio bene” per aumentarne l’autostima e per far proseguire la loro lotta giornaliera per regalare anche a voi un piccolo posto al sole (magari a Riccione sul lungomare).
Xam.

giovedì 17 marzo 2011

Eppur ci amiamo....

Entrambi single e reduci da importanti e devastanti storie d’amore. Lei 36 anni, colta, intelligente e di una bellezza particolare, di quelle non appariscenti ma significative. Lui 47 anni alto, brizzolato, mediamente acculturato, mediamente intelligente, belloccio e con due grandi laghi azzurri al posto degli occhi.
In cuor suo, Lei, dopo tre soli mesi di conoscenza, credeva di amarlo veramente e pensava che fosse davvero il “Grande Amore” della sua vita. Tanto da indurla a lasciare la sua città, un lucroso impiego dirigenziale e la sua casa in centro per seguirlo in terra ligure a coltivare fiori! Per poi ahimè, accorgersi solo due mesi dopo, della sua allergia a Calle, Garofani e persino a tre qualità di Rose, di stare assolutamente stretta in quel micro bilocale (anche se vista mare), di aver scoperto che Lui, omaggi floreali a parte (tanto non li pagava), era peggio di "Suss l'ebreo" (che notoriamente ha le braccine moooolto corte), che era ingrassato come un cinghiale, che aveva un ego troppo debole, il colon irritabile ed una tendenza inalienabile all’infantilismo con, tanto per cambiare, una grande e lacrimevole nostalgia della mamma e della sua tata. Lei peraltro guadagnava molto di più con il suo lavoro ed inoltre giudicava la cittadina un posticino da vecchi babbioni. Vivendo ormai quasi prigioniera perennemente tra le quattro mura domestiche, la sua vita sociale si era ridotta ad andare a mangiare in compagnia di due coppiette ultra sessant'enni due sere alla settimana nella piazzetta del paese.
Facile dedurre che da quel momento in poi, la convivenza, seppur essendo entrambi pazienti, tolleranti e nutrire l'un per l'altra affetto sincero, poteva durare ormai ben poco, proprio perché alla base di quel rapporto mancava ciò che tutti vorrebbero e che, molto spesso idealizzano: L'Amore.
Ed eccola rientrata in città, per ora a casa della madre, dalla rinfacciosa e melensa compagnia, rimpiangendo la sua bella vita, per ora rovinata dal miraggio dell'Amore e già in partenza per raggiungere velocemente una bella sindrome pseudo depressiva, che presto necessiterà di una visitina dall’analista e di una dose massiccia di Lexotan per calmare l’ansia e lenire l’effetto delusione.

Questo è l'esempio di una di mille storie qualsiasi, piccoli abominii della più assoluta normalità, dovuti per lo più all'idea che l'Amore sia davvero il fine ultimo della vita o meglio quell’ultima ratio bisognosa di perenni sacrifici che siano essi maschili o femminili. Ma non è così credetemi.
Un mio consiglio (per quanto opinabile) è questo: Non fatevi prendere più dalla paura della solitudine o dallo spauracchio della disapprovazione sociale. Perché la parola “soli” fa sempre un po’ paura, ci sospinge ad idealizzare le persone che incrociamo sulla nostra strada credendo che siano sempre quelle giuste. Ma prendere un abbaglio in questi casi, è facile come bere un dissetante bicchiere d’acqua fresca in estate.
Un uomo ed una donna, s’incontrano, si guardano, si piacciono, si amano. Apparentemente sembra la cosa più facile del mondo. Ed invece NO. Non cediamo alle lusinghe del “momento” ma cerchiamo invece di vivere una sana, vivace, serena ed appagante normalità nell’approccio verso “l’altro”.
Chiudo questo interminabile post di oggi con un celebre aforisma di Antoine De Saint-Euxpery (l’autore del Piccolo Principe) che dice: “Amore non è guardarsi a vicenda ma è guardare insieme nella stessa direzione”. Meditiamo....
Xam

mercoledì 16 marzo 2011

meravigliose, uniche ed incomprensibili.....donne!

Se mi soffermo a pensare a tutti i miei incontri con l’Amore, un brivido mi sale lungo la schiena e la percorre come su un’autostrada italiana in pieno mese d’agosto mentre fermo in qualche chilometrica coda, il condizionatore produce continuamente dell’aria gelida. Ecco, l’amore per il sottoscritto è stato un po’ come un climatizzatore mal funzionante, o troppo caldo o troppo freddo. Mai una sana ed equilibrata via di mezzo, mai i classici ventidue gradi che desidereremmo avere sempre all’interno dell’abitacolo della nostra auto.
Ora le donne non me ne vogliano per il ritratto che sto loro per fare. Sono assolutamente consapevole di aver semplificato molti dei loro comportamenti di non aver evidenziato mai a sufficienza le loro straordinarie virtù, il loro indubbio charme, la loro grande forza ed il loro assoluto coraggio. Per quanto mi riguarda, l’universo femminile è davvero uno stimolante labirinto senza però nessuna apparente via d’uscita. Una vera foresta tropicale piena d’insidie nella quale perdersi senza nessuna possibilità di uscirne incolumi. Un modulo di test intellettivi, senza però nessun “aiutino” per le risposte.
Nei miei trascorsi di vita ho conosciuto diverse grandi donne, ma come per uno strano incantesimo, hanno sempre scelto i miei amici oppure hanno preferito legarsi al lavoro.
Io per consolarmi, da sempre mi ripeto che non mi meritavano. Riconosco però che è l’unico modo per non far soffrire troppo il mio enorme ego maschile.
Comunque, nonostante le "bastonate" ricevute, non ho affatto intenzione di sventolare la bandiera bianca all’Amore, uno status menti che ho sempre amato, ne tantomeno cominciare una vita da spirituale anacoreta.
Ora però è venuto il momento di prendersi una meritata pausa di riflessione e quindi, da oggi non cercherò più di cogliere l’essenza del genere femminile (ma semplicemente perché non amo i lavori impossibili! :-) ). Mi metterò quindi in un angolino dal quale osservare, valutare e meditare sull'atteggiamento meno insidioso (per la mia salute) da tenere nel rapportarmi con la mia prossima "venusiana".
Certo, se mi fermo a pensare, divento vittima della mia stessa ilarità. Molti dei miei comportamenti legati ad incontri con le donne e scelti per l’occasione, sono risultati essere drammaticamente sbagliati.
Vi faccio qualche esempio:
A) Non pensi nulla e ti lasci guidare dall’istinto schiacciando il piede a tavoletta sull'acceleratore?? ...Sei assolutamente troppo rapido! La conseguenza sarà quella di farle scappare come "leprotte" impaurite.
B) Pensi a che "strategia" adottare e naturalmente la razionalità t’impedisce di lanciarti a capofitto nella situazione? ...Sei troppo lento! La conseguenza sarà quella di farti tacciare come un tipetto noioso!
C) Ti lasci trasportare dagli eventi e permetti che le cose vengano gestite soprattutto da lei? ...Non hai le palle!! Beh, parliamoci chiaro, qui la conseguenza è evidente!!
D) Ti trasformi in un macho tatuato, con il piercing al naso, frequentatore di palestre, discoteche e bische clandestine? ...Sei troppo aggressivo! La conseguenza sarà quella di farti tenere a debita distanza, meglio un semplice, incravattato e facoltoso commercialista.
E) Decidi di mantenere un contegno rispettoso, galante ed educato, inevitabilmente il risultato sarà che... sei gay! (però visto che i gay piacciono così tanto al gentil sesso, magari qui la conseguenza non sarà poi così terribile!) :-)
Spesso mi piace cenare con qualche amico e la serata trascorre scambiandosi aneddoti divertenti (molto più spesso tragici) sull’universo femminile. Più parliamo delle nostre esperienze e più ci rendiamo conto che: se sei un principe (una volta era azzurro, ora il colore non importa più) loro desidererebbero che tu fossi un muscoloso muratore (di quelli però che si vedono solo nella pubblicità tv della Coca Cola!), se sei un creativo o peggio ancora un’artista, sarebbe meglio lavorassi in banca, fossi più “inquadrato” e assolutamente molto più responsabile. Se sei un’intellettuale, a loro in quel momento piacerà invece dedicarsi totalmente ad un rozzo agricoltore della bassa. Se hai velleità di fare famiglia ed avere dei bambini, loro in un attimo si trasformeranno in irriducibili single impenitenti. Se poi hai attitudini sportive, come per magia il loro ideale diventerà un obeso di centotrenta chili costantemente alle prese con le più svariate tipologie di dieta!
La situazione più imbarazzante è che più volano via gli anni, più prende il volo anche tutta l’energia e la voglia di ricominciare da capo a cercare la nostra metà della mela!
Ah le donne... questo meraviglioso, unico, incomprensibile e straordinario universo!
Xam

lunedì 14 marzo 2011

in viaggio...

Tra le migliaia ed una cosa che solitamente faccio nel corso della mia incasinatissima esistenza, c'è un momento che amo particolarmente. E' un'occasione unica e speciale per potermi finalmente rilassare, calmare ed allentare la tensione e lo stress che ogni giorno mio malgrado accumulo. E' "viaggiare"!. Certo, direte voi, bella scoperta, a chi non piace? Chi non vorrebbe farlo di continuo per poter scoprire nuovi paesi, nuove culture e nuovi mondi (sostengo da sempre che, anche se si parte per andare, che ne sò, a Santargangelo di Romagna, anche lì si potranno incontrare nuovi mondi e naturalmente culture spesso a noi sconosciute!!!) ;-)
Beh, comunque io sono assolutamente d'accordo con voi. Viaggiare è meraviglioso. Ma la realtà è che al sottoscritto, spesso piace lo status del "viaggio" (ma solo se non guido) e quindi non sempre la meta da raggiungere.
Mi spiego meglio: in questo momento sono su un treno iperfantaultraveloce (Milano/Roma solo 2h e 59') che mi porta nella Città Eterna che, per quanto mi piaccia moltissimo (la città, non il treno!), domani sarà meta di una mezza dozzina di appuntamenti di lavoro e quindi, ça va sans dire, non certo piacevole quanto un viaggetto programmato seppur per una breve vacanza.
Naturalmente anch'io, come molti, adoro viaggiare soprattutto per raggiungere una meta collegata a qualche giorno di ferie (e magari agognata per lungo tempo) ma oggi, anche questo breve tragitto pomeridiano mi coccola. Infatti il relax è totale. Scrivo, mangiucchio, leggo e parlo amabilmente con il mio vicino di posto (che in questo caso però è una vicina un pò sovrappeso, piena di anelli, chincaglierie varie pendenti dal collo e che assomiglia vagamente a Maga Magò, tanto che temo che tra qualche minuto tirerà fuori dalla sua enorme borsa "gipsystyle" la sua bella sfera di cristallo per predirmi il futuro... e, che manco a dirlo, sarà a pagamamento!)
Bon vojage! ! !

domenica 13 marzo 2011

"Le più belle storie d'Amore"

Le storie d'Amore più belle sono quelle in cui non puoi stare senza vederla, senza toccarla o senza parlarle.

Le storie d'Amore più belle sono quelle dove il cuore ti batte forte ad ogni sua parola, ad ogni suo sguardo. Quelle che ti fanno pensare e ripensare a ogni suo movimento.

Le storie d'Amore più belle sono quelle dove cerchi i suoi occhi mentre fai l'amore, e poi tieni con te quella bella sensazione ed il suo ricordo. Ed il suo odore ti resta nei capelli, sui vestiti, sulle labbra, nell'anima, ovunque ti abbia sfiorato.

Le storie d'Amore più belle sono quelle che ti impediscono di cancellare i suoi messaggi sul cellulare. Quelle che ti fanno piangere e ridere nello stesso momento, quelle che non riesci a dimenticare neppure volendo.

Le storie d'Amore più belle sono quelle che ti fanno venire un vuoto allo stomaco quando pensi al vostro primo incontro e al primo bacio che ti ha dato.

Le storie d'Amore più belle sono quelle che stupidamente ti fanno leggere gli oroscopi per sapere se dureranno per sempre. Che ti fanno ascoltare le canzoni che parlano d'amore e di lei. Quelle che ti fanno aspettare una sua telefonata, quelle che ti fanno guardare dalla finestra, sperando che lei arrivi.

Le storie d'Amore più belle sono quelle che ti rendono geloso appena la vedi sorridere ad un altro, quelle che ti fanno smettere di mangiare, che ti impediscono di dormire. Quelle che anche quando finiscono, non muoiono mai...

Le storie d'Amore più belle.... sono quelle che ti fanno fermare a scrivere che cos'è una bellissima storia d'amore.

sabato 12 marzo 2011

Il cambio del pannolino..... (del papà)

Il cambio del pannolino


1. Il pannolino può essere cambiato per tre ragioni:

a) perché lo dice la mamma;

b) perché lo dice la suocera;

c) perché il bimbo ha cagato.

Naturalmente il gesto perde, nei primi due casi, gran parte della sua drammaticità. Il vero, autentico, cambio di pannolino assume la presenza della merda.

Di solito accade così. La mamma prende in braccio il bambino, lo annusa un po' e dice, con voce gaia e piuttosto cretina: - E qui cosa abbiamo fatto, eh? Sento un certo odorino? Cosa ha fatto l'angioletto?

Poi la mamma va di là e vomita.

A questo punto si riconosce il padre menefreghista (con quattro soldi) ed il padre collaborativo.

Il padre menefreghiesta dice: - Che schifo! - e chiama la tata.

Il padre collaborativo prende il bambino e lo va a cambiare.

2. Il pannolino si cambia, rigorosamente, sul fasciatoio. Il fasciatoio è un mobile che quando lo vedi a casa tua, capisci che un sacco di cose sono finite per sempre, tra le quali la giovinezza.

Comunque è studiato bene: ha dei cassettini vari e un piano su cui appoggiare il bambino. Far star fermo il bambino su quel piano è come far stare una trota in bilico sul bordo del lavandino. E' fondamentale non distrarsi mai. Il neonato medio non è in grado quasi di girarsi sul fianco, ma è perfettamente in grado, appena ti volti, di buttarsi giù dal fasciatoio facendoti il gesto dell'ombrello: pare che si allenino nella placenta, in quei nove mesi che passano sott'acqua.

Dunque: tenere ben ferma la trota e sperare in bene.

3. Una volta spogliato il bambino, appare il pannolino contenente quello che Gadda chiamava "l'estruso".

E' il momento della verità. Si staccano due pezzi di scotch ai lati e il pannolino si apre. La zaffata è impressionante. E' singolare cosa riesca a produrre un intestino tutto sommato vergine: cose del genere te le aspetteresti dall'intestino di Bukowski, non di tuo figlio. Ma tant'è: non c'è niente da fare!

O meglio: si inventano tecniche di sopravvivenza. Io, ad esempio, mi son convinto che tutto sommato la merda dei bambini profuma di yogurt. Fateci caso: se non guardate potrebbe anche sembrare che vostro figlio si sia seduto su una confezione famiglia di Yomo doppia panna. Se guardate e più difficile. Ma senza guardare? Io con questo sistema sono riuscito ad ottenere ottimi risultati: adesso quando apro un barattolo di yogurt sento odore di merda.

4. Impugnare con la mano sinistra le caviglie del bambino e tirarlo su come una gallina. Con la destra aprire la confezione di salviettine profumate e prenderne una. Neanche il mago Silvan ci riuscirebbe: le salviettine vengono via solo a gruppi di ottanta.

Scuotete allora il blocchetto fino a rimanere con tra le dita un numero inferiore a cinque salviette.

A quel punto, di solito, la gallina-trota, stufa di stare appesa come un idiota, dà uno strattone: se non vi cade, riuscirà comunque a spargere un po' di cacca in giro. Tamponate ovunque con le salviettine profumate.

Ritirate su il pollo e con gesto rapinoso pulite il sedere del bambino. Posate le salviettine usate nel pannolino e richiudetelo.

A quel punto la vostra situazione è: nella mano sinistra un pollo-trota coi lineamenti di vostro figlio.

Nella mano destra, una bomba chimica.

5. NON andate a buttare la bomba chimica: la trota scivolerebbe per terra. Quindi, posatela nei paraggi (la bomba, non la trota) registrando il curioso profumo di yogurt che si spande per l'aria. Senza mollare la presa con la mano sinistra, usate la destra per detergere a fondo e poi passate all'olio.

Ve ne versate alcune gocce sulla mano. Esse scivoleranno immediatamente giu verso il polso, valicheranno il confine dei polsini, e da li spariranno nell'underground dei vostri vestiti. La sera ne troverete traccia nei calzini. Completamente lubrificati, passate alla Pasta di Fissan, un singolare prodotto nato da un amplesso tra la maionese Calvè e del gesso liquido, ne riempite il sedere del pollo e naturalmente ve ne distribuite variamente in giro per giacche, pantaloni, ecc.

A quel punto avete praticamente finito e, a quel punto, il bambino fa pipì.

6. Il bambino non fa pipì a caso. La fa sul vostro maglione. Voi fate un istintivo salto indietro. Errore! La trota, finalmente libera, si butta giù dal fasciatoio.

Ritirate su la trota e non raccontate mai alla mamma l'accaduto.

7. Prendere il pannolino nuovo. Capire qual è il lato davanti (di solito c'è una greca colorata che aiuta, facendovi sentire imbecilli). Inserire il pannolino tra le gambe del bambino e chiudere. Il sistema è stato studiato bene: due specie di pezzi di scotch e il pannolino si chiude. Si, ma quanto si chiude? Così è troppo stretto, così è troppo largo, così è troppo stretto, così è troppo largo. Si puo arrivare anche ad una ventina di tentativi. E' in quel momento che il bambino comincia ad intuire di avere un padre scemo: giustamente manifesta una certa delusione, cioè inizia a gridare come un martire. Da qui in poi si fa tutto in apnea e in un bagno di sudore.

8. Nonostante i decibel espressi dal bambino, mantenere la calma e provare a rivestire il bambino. E' questo il momento dei poussoir. Quando Dio cacciò gli uomini dal paradiso terrestre disse: - Partorirete con dolore e dovrete chiudere le tutine dei vostri figli con i poussoir! Per chiudere un poussoir bisogna avere: grandissimo sangue freddo, mira eccezionale, culo della madonna. Il numero di poussoir presente in una tutina è sorprendente e, perfidamente, dispari.

9. Se nonostante tutto riuscite a rivestire il bambino, avete praticamente finito. Vi ricordate che avete dimenticato il borotalco: il culetto si arrossirà. Pensate ai bambini in Africa e concludete: si arrossirà, e che sarà mai! Quindi prendete il bambino e lo riconsegnate alla mamma.

Lei chiederà: - L'hai messo il borotalco? Voi direte: - Sì! - con convinzione.

10. Ripercussioni fisiche e psichiche. Fisicamente, cambiare un pannolino, brucia le stesse calorie di una partita di tennis. Psichicamente il padre post-pannolino tende a sentirsi spaventosamente buono e in pace con se stesso. Per almeno tre ore è convinto di avere la nobiltà d'animo di Madre Teresa di Calcutta. Quando l'effetto svanisce, subentra un irresistibile desiderio di essere single, giovane, cretino e un po' di destra.

Alcuni si spingono fino a consultare il settore "Decappottabili" su Gente&Motori. Altri telefonano ad una ex-fidanzata e quando lei risponde mettono giù. Pochi dicono che devono andare a comprare le sigarette, escono e poi, tragicamente, ritornano.

In casa li avvolge la sicurezza del focolare, il tepore dei sentimenti sicuri, e un singolare, acutissimo sentore di yogurt...

Un abbraccio a tutti i papà (collaborativi...)

venerdì 11 marzo 2011

Le scelte!

Da sempre sostengo che: l'essere un pò masochisti, avere un atteggiamento positivo, cercare di non incazzarsi mai, lottare contro i mulini a vento o credere che la nutella non faccia ingrassare, siano scelte che si rinnovano ogni mattina.
Perchè la vita è sempre e solo fatta solo di scelte.
Gia, ti svegli e scegli a che ora farlo, ti vesti e scegli cosa indossare, fai colazione e scegli cosa mangiare, prendi l'auto e, sempre scegliendo, percorri una strada infilando il cd (che hai scelto) nel lettore... e così via, via per tutto il giorno fino a sera. E la mattina le scelte si reiterano.
Io ho sempre scelto. A volte bene ed a volte inconsapevolmente meno bene.
Ciò che ho scelto a volte mi ha fatto star male e a volte bene, spesso ho creduto di aver scelto la cosa migliore da fare. Ed ancora in qualche occasione ho pensato di aver scelto (il meglio) anche per gli altri. Di tutto questo ne sono assolutamente conscio e mi prendo le mie responsabilità.
Ma ciò che è fatto (e scelto) ormai è solo storia, è passato, è finito.... Ora è tempo di pensare al presente, sempre con un occhio attento al futuro.

martedì 8 marzo 2011

BENVENUTI!

Ciao a tutti!
Da tempo coltivavo il desiderio di aprire un mio blog, non solo perchè adoro scrivere ma soprattutto perchè ritengo che dare uno spazio a tutti per uno scambio di opinioni, di notizie o di aneddoti sulla vita di tutti i giorni sia semplicemente fantastico.
Per cui amici miei siete invitati a scrivere, commentare ed anche a divulgare "l'url" di questo blog che non sarà solo mio ma... di tutti noi!!!
Vi aspetto.
Un abbraccio
Max Romano Polidori

Benvenuti finalmente nella Stagione dei Sorrisi: La Primavera è già qui! Cari amici, è finalmente arrivata la tanto attesa Primavera! Bottic...