lunedì 19 dicembre 2022

IL TEMPO


Risultati immagini per clessidreSpesso non ce ne rendiamo conto, ma il "tempo" è un elemento molto importante delle nostre vite. Alcune volte sembra non passare mai, altre invece sembra proprio volar via, specialmente quando facciamo le cose che ci piacciono. Quel che è certo è che da sempre scorre per tutti inesorabilmente, ed proprio per questo semplice motivo che occorrerebbe cercare di non sprecarne, dedicandoci il più spesso possibile a tutte quelle attività che amiamo.
Io per esempio ho diverse cose che amo fare per far trascorrere il tempo.
Una di queste, è scrivere. Sto scrivendo un libro divertente (che spero un giorno possiate leggere), poi scrivo nuovi progetti, scrivo sui social, scrivo mail ai miei clienti, scrivo sulla mia agenda e naturalmente scrivo anche sul mio blog. Poi trascorro il tempo leggendo, ascoltando buona musica, facendo dello sport, stando con le persone che amo, e facendo l'amore (anche del sano sesso va bene!) 
😜 
Ma torniamo allo scorrere del tempo. Un'invenzione degli uomini. 
Da quando iniziò a camminare eretto (non tutti ancor oggi lo fanno!), l'uomo incominciò a pensare a come gestire il suo tempo ma soprattutto, a come calcolarlo. Inizialmente al sorgere del sole si svegliava, quando aveva fame mangiava, ed al calar della sera andava a dormire. 
Poi ne prese l'assoluto possesso, iniziando a costruire oggetti che ne delimitavano lo scorrere. 

Obelischi per tracciare il movimento del sole, poi le meridiane che sfruttavano l'ombra proiettata dal sole su una superficie per stimare l'ora esatta in giorni soleggiati (se uno avesse posseduto una meridiana ma una casa che so, tipo nei sobborghi di Londra allora erano veramente cazzi!!) le candele orarie cinesi, le clessidre prima ad acqua poi a sabbia ed infine l'arrivo dei primi orologi. Siamo nel III° secolo a.c. ed in Grecia venne inventato il primo orologio a scappamento alimentato ad acqua (da li la famosa frase: "mamma mi scappa la pipì"!) Ma non chiedetemi come potesse funzionare perché ne so meno di voi!. 
Non proprio contenti di essere arrivati dopo, i cinesi (e chi sennò?) nel X° secolo ne inventarono uno a scappamento a mercurio ed infine i migliori di tutti furono gli iraniani che nel XI° secolo inventarono il primo orologio con un meccanismo fatto di pesi ed ingranaggi. Nel 1930 ecco apparire sul mercato il primo orologio al quarzo grazie all'invenzione (l'oscillatore al quarzo - 1921) di Walter Guyton Cady
E da quel momento arrivarono gli anni, i mesi, i giorni, le ore, i minuti i secondi e così via. Il tempo fu così inglobato completamente nella vita di tutti i giorni (soprattutto chi vive a Milano ne conosce la terribile valenza).
Risultati immagini per la svegliaMa credetemi, l'invenzione più terribile di sempre è stata "la sveglia"! Una tortura degna del miglior Torquemada, specialmente se l'orario è posizionato la mattina molto presto di lunedì, giorno notoriamente odiato dalla maggior parte dei lavoratori.
E poi, parliamoci chiaro, se il tempo è una tremenda invenzione umana, lo è in assoluto anche il nostro "compleanno" (specialmente dopo i quarant'anni). Per esempio, chi ha deciso che si debbano compiere gli anni una volta all'anno e non ogni due? E l'anno, non potrebbe essere tipo di 730 giorni?  
Vi lascio pensare con questa celebre frase di Mark Twain: "La vita è così breve che non c'è tempo per i litigi, il rancore e la guerra. C'è solamente il tempo per amare e dura solamente un'istante".

E ricordate: "Tempus Fugit"

Grazie a tutti per esserci.
Max Romano Polidori 





domenica 13 novembre 2022

una mela al giorno..... :)


L’altro giorno stavo pensando a quando da bimbi ci fu raccontato (traumatizzandoci senza pietà) la triste storia dei due tanto decantati progenitori dell'umanità  “Adamo ed Eva”, beh, de quel momento maschietti e femminucce non hanno mai più trovato pace.

Se come si dice, “l’inizio è sempre l’assaggio del dopo”, da quell’istante in poi, non abbiamo mai avuto più nessuna speranza di riprenderci da quel duro colpo, anche perché il nostro “dopo di coppia” è andato via via peggiorando di secolo in secolo. Quella brutta storia ci ha segnato per sempre, dando un imprinting negativo a tutti i rapporti eterosessuali (e anche non) rendendoli via via costantemente più complicati, confusi, macchinosi e cervellotici.


Pensando ad Eva, lei almeno il quell'empireo luogo ha avuto un inizio di vita decisamente facile. Non possedendo una carta di credito, non aveva ancora troppe tentazioni (es.: acquistare la lingerie sexy di Victoria Secret, una borsa di Chanel o dei sandali di Jimmy Choo), non doveva prevalere su altre donne, non era obbligata a sopportare le assenze settimanali del proprio  compagno (date dal calcetto o qualsivoglia altro sport dilettantistico con i quali i maschietti di oggi allietano le loro serate con risultati più o meno soddisfacenti), niente trucchi, vestiti o scarpe scomode, bimbi da portare a scuola, pranzi e cene da preparare, suocere chiocce da sopportare, mestieri di casa da fare etc. etc. Però, era già decisamente preparata alla vita che l’attendeva (anche se non aveva una mamma che la pressava dicendole che avrebbe dovuto sposare un commercialista, un avvocato o un ingegnere) tanto d’aver già nasato che da li a poco le cose si sarebbero messe decisamente male.

Adamo dal canto suo era un maschietto e per questo già poco multitasking per natura. Non avendo ancora inventato il calcio, lui vegetava crogiolandosi beatamente al sole dell’Eden.
Tutto era rigorosamente Bio ed Il paradiso terrestre (lo dice la parola stessa) era un vero paradiso e soprattutto era composto solo da lei Eva e da lui Adamo. Forse l’unica cosa da combattere veramente (probabilmente non avevano spiegato loro le meravigliose ed incredibili gioie del sesso) era la noia. Ed io me li immagino, entrambi seduti sulla radice di un’enorme palma, guardare il mare e sospirare pensando a come fosse bella la loro vita senza avere nulla, ma proprio nulla di nulla, nemmeno che ne so, un cellulare per farsi dei meravigliosi selfie o una macchinetta del caffè nespresso…

Poi ci fu la prima grande controversia. Il caos del serpente e della mela.
Con lei, che golosamente ingoiando il primo boccone del rosso pomo ed offrendola al compagno, innesca una delle più impensabili e terribili fratture tra i due sessi. Risultato: entrambi fuori dalle palle. Cacciati senza pietà.

E Lui disse: “Sarete condannati ad andate a vivere tra tutti gli altri esseri umani!!” (brutto? Pensarono entrambi…)

Comunque nessuno ci ha mai raccontato cosa successe nel loro dopo di coppia, nessuno ci ha mai detto se hanno poi fatto pace (finalmente trombando) amandosi o se ancora lui le abbia rinfacciato a vita la storia del serpente (perché parliamoci chiaro lui non se l'è mai bevuta la storia della mela, era il viscido ofide che gli dava fastidio!) Tant'è che oggi tra Adamo ed Eva siamo diventati ben sette miliardi e tutti che cercano l’altra metà della mela…
Un’atra mela? E qui la domanda mi nasce spontanea: ma se poi la dovessimo mangiare, Lui, dove ci esilierebbe questa volta???  
(Su Marte l’acqua salata c’è già…)
Baci a tutti!


Max Romano Polidori


giovedì 13 ottobre 2022

Il cambiamento è sempre positivo!


Quella che oggi vorrei raccontarvi brevemente è una storia legata alla rinascita, al miglioramento ed al cambiamento (che, ricordatevi, è sempre positivo!).
Certo, per capire bene dovreste trovarvi nei miei stessi panni, avere i miei stessi pensieri, vivere la mia stessa vita.  Ma credo che con un po’ d’immaginazione vi troverete, viaggiando con la fantasia, a percepire questa narrazione con il giusto spirito.

L'avvio di un processo di trasformazione solitamente suscita negli esseri umani sempre grandi resistenze, ma io sono invece sempre stato un fervidissimo sostenitore dei cambiamenti. Già da adolescente non riuscivo a comprendere per quale strano motivo non riuscissi mai a rimanere “immobile” per un giorno intero. Qualsiasi cosa potesse modificare lo status che in quel momento stessi vivendo, lo facevo inesorabilmente mio, chiedendomi allo stesso tempo se per caso avessi una grave malattia di quelle incurabili e dal nome terribile. Più avanti mi sarei reso conto invece che questo mio atteggiamento era dettato dal fatto che non volessi perdermi assolutamente nulla di ciò che la vita potesse offrirmi. Sono sempre stato un “magiavita” cronico!

Più gli anni passavano, più la mia voglia di trasformazione era sempre più prepotente ed in questo, l’universo mi ha sempre regalato grandi opportunità. Lavori di ogni tipo, viaggi, città dove vivere, diversi rapporti sentimentali, un figlio (la mia vera ragione di vita), tanti (falsi) amici, mille trasformazioni nel modo di vestire, di parlare, di agire e di vivere. Ogni metamorfosi era un’opportunità da cogliere al volo, un’occasione unica per provare, una possibilità in più di crescere umanamente. Riconosco che tutti questi cambiamenti sono sempre stati comunque passaggi importanti per migliorare la qualità della mia vita.

Ma il vero e profondo mutamento, la vera metamorfosi, la trasformazione definitiva della mia esistenza terrena è stata determinata da un episodio grave e terribile al tempo stesso che mi ha visto partecipe poco meno di cinque anni fa. Nel breve volgere di qualche mese ho purtroppo dovuto accettare di perdere tutto ciò che avessi costruito sia in termini economici sia in termini di affetti, in tanti, lunghi anni di vita.
In un battito di ciglia mi sono trovato a non possedere più nulla. Denaro, lavoro, casa, auto, fidanzata, amici, beni di ogni tipologia, famiglia, tutto svanito nel nulla. Polverizzato. Dissolto. Da una parte per colpa della mia ingenuità, della mia scelleratezza, del mio enorme ego “mangiavita” e dall’altra anche grazie alla mia bontà, alla mia generosità, alla mia filantropia ed al mio altruismo. Non entro nei particolari di come e cosa mi sia successo, ma un enorme buco nero mi aveva inghiottito inesorabilmente e crudelmente.

Fine della vita (!).
Ero così giunto ad un bivio, ad un passaggio obbligatorio che quella situazione imponeva: la scelta. Dover scegliere in breve tempo quale strada percorrere. Se quella salire al decimo piano del mio (ex) palazzo chiudere gli occhi e buttarmi giù, regalare la mia anima al maligno dedicandomi ad imprese illecite, oppure farmi forza ed iniziare tutto da capo.

Pur avendo pensato molte volte alle prime due opportunità, la ragione ed il pensiero positivo hanno prevalso. Ho scelto di provare a me stesso che ce l’avrei fatta a risalire la china. A superare questo lungo ed impervio sentiero in salita che comunque, ancora oggi, mi causa problemi, malesseri e crisi di down. Negli anni subito successivi  nessuno mi ha mai teso la mano, nessuno mi ha regalato nulla, nessuno mi ha dato speranze. Ho dovuto credere fortemente in me stesso, nelle mie possibilità e da solo, ricominciare.
Ho fatto “outing” (che ultimamente sembra essere diventato tanto di moda), ed è stato molto utile per rendermi conto che non ero il solo ad avere certe problematiche ed è quindi servito ad abbassare i carichi psicologici negativi che derivavano dai miei problemi. 
Ma soprattutto la più grande visione positiva per me era lui: mio figlio. Un bellissimo figlio di cinque anni  che avrei voluto veder crescere, che aveva bisogno di me e che sicuramente non avrebbe mai accettato di aver avuto un padre perdente e vigliacco. La grande forza che mi ha aiutato a uscire dall’impasse in cui mi trovavo è arrivata soprattutto da lui.
Oggi ho (quasi) imparato ad essere un uomo nuovo e migliore, a combattere con piglio più deciso per uscire dai problemi, a pensare che la nostra felicità e la serenità dipendono solo da noi stessi, ad essere (non sempre ma ci sto lavorando) soddisfatto per quel poco che posseggo, ad essere un padre presente (ma forse lo sono sempre stato) e da qualche tempo sto lavorando con grande passione perché il mio futuro possa essere più soddisfacente e felice. Ho due grandi progetti e cercherò di realizzarli. L’universo sa cosa voglio, io ci credo fortemente ed è per questo che lui non tarderà a farmelo recapitare in un bel pacchetto infiocchettato.
Certamente non sono più spensierato, allegro e giocoso come un tempo ma questo fa parte del “gioco”. Si chiama VITA e ti modella, ti forma, ti scolpisce caratterialmente e spiritualmente. Ti fa crescere perché tu, a tua volta, possa trasferire i messaggi che hai ricevuto.
In questa adrenalinica esperienza la vita mi ha insegnato davvero moltissimo. Sarà anche retorico, ma mi ha spiegato con i fatti che non esiste aspettare che passi nel fiume il cadavere del tuo nemico, perché forse non succederà. Mi ha esposto con i fatti che per ogni problema è possibile trovare una soluzione. Mi ha istruito sulla valenza del denaro che certamente da molta sicurezza ma non la felicità, mi ha addestrato facendomi sapere che gli amici veri sono davvero pochissimi. Mi ha educato severamente a seguire il motto “se vuoi, puoi”. Mi ha consigliato di cavarmela sempre da solo perché quando sarai tu ad aver bisogno probabilmente non troverai nessuno pronto ad aiutarti. Mi ha chiarito il concetto che se qualcuno ti ama davvero, deve farlo per quello che sei oggi e non per quanto possiedi o per la proiezione che dai del tuo futuro. Mi ha illustrato in modo chiaro che il lavoro deve appagarti e mai renderti schiavo. Ma mi ha anche chiarito sottolineandolo enfaticamente, che purtroppo moltissime cose si possono comprare ed hanno un prezzo.
Detto questo, ora mi sento come in fermento, adrenalinico e pronto ad affrontare un autunno/inverno impegnativo e pieno di novità. E, datemi retta, non perdete mai di vista quelle tre parole (no, non sole cuore amore! J) che hanno cambiato per sempre la mia vita e potrebbero fare la stessa cosa anche con voi.

Sono: Cambiamento. Miglioramento. Rinascita.

Vi auguro solo il meglio, del meglio, del meglio. 

Max

Benvenuti finalmente nella Stagione dei Sorrisi: La Primavera è già qui! Cari amici, è finalmente arrivata la tanto attesa Primavera! Bottic...