mercoledì 30 agosto 2023




Oggi dedichiamo qualche riga all'Intelligenza Artificiale. 

Ebbene si, non ne sapevo un cazzo e allora mi sono documentato e, zitto zitto,  sono andato a parlare direttamente con chi lavora su diversi progetti dedicati all'Intelligenza Artificiale. Lui naturalmente vuole restare anonimo e quindi lo chiameremo per semplicità "Mr. Robot".

Mr. Robot mi ha spiegato, esattamente come si farebbe con un alunno delle elementari, che l'AI è un campo tecnico scientifico che si concentra sulla creazione di macchine in grado di eseguire attività che richiedono solitamente l'intelligenza umana. Questo può includere il riconoscimento di immagini, il riconoscimento del linguaggio naturale, la risoluzione di problemi e l'apprendimento automatico. L'AI utilizza algoritmi e modelli matematici per elaborare grandi quantità di dati e fornire analisi e risposte in modo rapido ed efficiente. Le parole di Mr. Robot sono state: "ciò significa che le macchine possono apprendere e migliorare continuamente senza l'intervento umano" (…mi è venuta la pelle d'oca!)

"L'apprendimento automatico è infatti una delle tecnologie chiave utilizzate nell'AI. Si basa sull'idea che le macchine possono imparare dai dati e migliorare continuamente le loro prestazioni. Ci sono diversi tipi di apprendimento automatico, ma in generale, segue tre fasi principali: acquisizione dei dati, creazione di un modello e valutazione del modello. Nella fase di acquisizione dei dati, le macchine raccolgono informazioni da una varietà di fonti, come sensori, database e sensori. Successivamente, viene creato un modello che utilizza algoritmi matematici per analizzare i dati raccolti. Infine, il modello viene valutato per determinare la sua accuratezza e le sue prestazioni".

"L'AI, ha proseguito Mr. Robot, "ha molte applicazioni in diversi settori. Ad esempio, nel campo della medicina, l'AI può essere utilizzata per analizzare grandi quantità di dati medici e fornire diagnosi più accurate e veloci. In campo industriale, l'AI può essere utilizzata per ottimizzare i processi di produzione e ridurre gli errori. L'AI ha anche applicazioni nel campo della sicurezza informatica, dove può essere utilizzata per rilevare minacce alla sicurezza e proteggere le informazioni sensibili. Altre applicazioni dell'AI includono la guida autonoma, i servizi di assistenza virtuale e la creazione di opere d'arte.

Aiuto! Altro che brividi…! Questi ci spazzeranno via come insetti fastidiosi!

Dopo aver appreso tutte queste "belle" cose sull'AI e salutato Mr. Robot, ho iniziato a cercare sul Web i pareri di molti tecnici informatici, di scienziati e di addetti ai lavori. Ho letto cose davvero molti interessanti e cioè che, nonostante le molte applicazioni benefiche dell'AI, di contro, sono moltissime le preoccupazioni (sto usando un eufemismo) riguardo alle sue conseguenze negative. Ad esempio, l'AI potrebbe portare alla perdita di molti posti di lavoro in alcuni settori, poiché le macchine potranno sostituire alcune attività svolte dagli esseri umani. Ci sono tantissime preoccupazioni riguardo alla privacy e alla sicurezza delle informazioni. Le macchine possono raccogliere e analizzare grandi quantità di informazioni personali, il che potrebbe portare a violazioni della privacy o al furto di identità. Infine, c'è il rischio che l'AI possa essere utilizzata anche per scopi negativi, come la creazione di armi autonome o la sorveglianza di massa. Questi che vi riporto sono solo alcuni degli esempi di preoccupazioni riguardo all'AI.


Del resto, non so se ve ne rendete conto, ma l'AI è già decisamente presente in molti aspetti della nostra vita quotidiana: nelle applicazioni di assistenza vocale sui nostri smartphone, nelle chat, negli assistenti virtuali (Siri, Alexa etc.) sui veicoli autonomi che circolano sulle strade, nei robot autonomi che puliscono i pavimenti o le piscine, negli elaboratori di immagini e linguaggi e persino nelle piattaforme come Spotify o Netflix quando ci suggeriscono canzoni e film più affini ai nostri gusti! (etc. etc.)

Tuttavia i tecnici che lavorano sui progetti, ci fanno sapere che sono ancora molte sfide da affrontare prima che l'AI diventi veramente onnipresente (meno male!). Ad esempio, l'AI deve ancora imparare a comprendere il contesto e le emozioni umane in modo più accurato per essere veramente utile nelle interazioni sociali Speriamo non capiti mai, perché a mio parare le macchine devono rimanere macchine, anche se il sig. Elon Musk (patrimonio netto 244,5 miliardi di dollari!...ho scritto miliardi!) è certo che invece succederà presto!

Inoltre, l'AI, come ho letto, deve ancora affrontare problemi di trasparenza e responsabilità. Poiché le macchine apprendono autonomamente, può essere difficile determinare la causa di un errore o di un comportamento imprevisto. Ciò può rendere difficile stabilire la responsabilità quando si verificano errori o incidenti.

Nonostante queste sfide, l'AI continua a evolversi rapidamente ed ha il potenziale per cambiare radicalmente il nostro mondo. Tuttavia, è importante che gli sviluppatori, i governi e la società nel suo complesso lavorino insieme per garantire che l'AI sia utilizzata in modo responsabile e per il bene comune 

(voi ci credete?)

Concludo questo post invitandovi (se non l'avete già fatto) alla visione del film del 2004 "I Robot" con Will Smith, prodotto dalla 20Century Fox ed ispirato all'antologia "Io, Robot" (potete leggere anche quella) dello scrittore visionario (ma non troppo) Isaac Asimov. Poi fatemi sapere che ne pensate.


Un abbraccio a tutti!
Max Romano Polidori 💖💖

  

 

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