C'era una volta... una piccola Poiana che, pur essendo un
rapace, era svogliata, sapeva a malapena volare e per poco tempo. Non pensava
certo d'avere la potenza dell'Aquila né tantomeno la velocità del Falco. Gli anni passavano e lei
era sempre più convinta di essere diversa da tutti gli altri volatili.
Certamente aveva il becco forte ed uncinato come le Aquile, un folto e spesso
piumaggio, ali per volare e, come i Falchi quando capitava, anche lei volteggiava
veloce (o quasi). Ma era diversa. Molto.
Mentre ammirava tutti gli altri rapaci che si libravano
nell'aria con le loro grandi ali e la loro vista acuta per cacciare le loro
prede, lei, non comprendendo il perché di questo suo stato, se ne stava
appollaiata sul ramo più basso di un albero cercando di capire cosa fare per diventare
un vero e spietato rapace.
Un giorno, passò sotto quell'albero una piccola volpe che
la vide e, presa dal panico, pensò subito di scappare perché immediatamente considerò
il fatto di poter diventare un boccone prelibato per l’insaziabile rapace. La
paura l’irrigidì non facendole fare neppure un passo verso la salvezza.
Ma la Poiana non si mosse, non ebbe nessun fremito che gli
scosse le grandi ali, nessuna vibrazione che gli scarmigliò il piumaggio, nessuna
eccitazione che svegliò la sua impassibilità. Ferma, come fosse imbalsamata,
guardava la piccola volpe che, incuriosita, a sua volta lo guardava.
Passarono alcuni minuti e la piccola volpe si domandò
perché la Poiana non l’avesse ancora catturata ed incredula gli chiese: “non
capisco, tu sei un rapace ed io una piccola volpe, avresti potuto librarti in
volo per darmi la caccia ed afferrarmi in poco tempo… perché non l’hai fatto?”
In quel momento la Poiana capì tutto. Girò il suo capo
verso gli altri uccelli che volavano nell'intenso azzurro del cielo e le
rispose: “vedi piccola volpe, il mondo è
meraviglioso proprio perché non tutti
gli esseri sono uguali, anche se fanno parte della stessa specie. Ognuno ha la
propria indole, il proprio animo, la propria tempra ed il proprio istinto.
Nessuno è mai uguale ad un altro essere. E sai la cosa più importante?
Bisognerebbe sempre accettare quello che si è, senza mai cercare di essere
diversi , senza fare di tutto per poter dimostrare di essere per forza il rapace più forte o quello che
caccia meglio. Spesso non ce ne rendiamo conto, ma così facendo perdiamo il
diritto ad essere diversi, e di conseguenza perdiamo anche il privilegio di
essere liberi”
Io ho scelto di essere diversa e libera.
“Ho capito cara mia, disse la piccola volpe, tu sei in una
noiosa crisi depressiva esistenziale! Per uscire da questo stato, hai provato a
divertirti cacciando le lepri o le manguste, dicono che siano delle vere
prelibatezz…..!!! ” …ma ahimè, non fece in tempo e finire la frase che un
gigantesco falco la uncinò con i suoi potenti artigli e la portò via con sé.
La morale di questa favola?:
Essere se stessi non è mai un male. Anzi molto spesso è la
soluzione migliore perché potremo dire, senza paura di essere smentiti, di essere liberi e diversi. Ma anche perché
in mezzo a tanti rapaci, potremmo essere fortunati e trovarne qualcuno che poi
non è così tanto cattivo e spietato…
(un consiglio: è sempre meglio comunque che le piccole volpi
stiano ben attente e si guardino bene in giro!)
People, have a good day!
xam
Nessun commento:
Posta un commento