mercoledì 1 giugno 2011

..quello con la "A" maiuscola.

Questo post è dedicato al più controverso, discusso, problematico e complicato di tutti i sentimenti: L’Amore (quello con la A maiuscola)
L’argomento chiave, a mio parere, viene rappresentato dal fatto che l’Amore è ben più che il solo affetto donato in cambio di tutto ciò che ci si aspetta di ottenere. L’Amore è un “do ut des”, uno scambio reciproco, è costruzione, è passione, realizzazione ed è la concretizzazione d’importanti progetti.
C’è per esempio un dato assolutamente sconcertante nonostante quanto si possa credere: oltre 60% degli adulti sposati o semplicemente in coppia si definisce felice (bareranno?).
L’Amore quindi, stando ai risultati di questo sondaggio (europeo), risulta essere un fattore di felicità di gran lunga superiore e più potente della soddisfazione nel lavoro o dello status economico. Infatti dagli studi effettuati da diversi psicologi le persone che vivono una vita sentimentale appagante lamentano assolutamente meno casi di depressione anche se, analogamente, una delle prime cause di sofferenza psichica è la fine di una lunga relazione.
A detta di grandi studiosi ci sarebbero tre tipologie d’Amore:
la prima, l’Amore verso le persone che ci donano benessere (che non vuol dire un cospicuo conto bancario, un attico in centro, un Suv ed una barca da venticinque metri) e ci tendono la mano per aiutarci . Quelle persone che sanno guidarci con consigli importanti verso il coronamento dei nostri desideri.
La seconda: l’Amore verso coloro che dipendono da noi, che “obbediscono” ai nostri desiderata, che si annullano per l’altro. (leggi: maso e chisti! )
La terza ed ultima (quella che sinceramente prediligo) è l’Amore romantico, appassionato, irrazionale, il più delle volte illogico, che ci fa fare le cose più insensate. Dove vige l’idealizzazione dell’altro e delle sue virtù e delle sue potenzialità per minimizzarne i limiti. L’Amore di coloro che sanno accettarsi per come sono, senza voler a tutti i costi cercare di cambiarne lo status menti. (leggi: bellissimo ma very dangerous!)
C’è sempre però un distinguo da fare: la capacità di amare da quella invece di lasciarsi amare. Bisognerebbe sempre trovare un sostanziale equilibrio tra dipendenza ed indipendenza (anche se non succede quasi mai). Le vie del sentimento ho imparato però essere molte lunghe e tortuose. Ma ho anche capito che ci sono quattro aspetti fondamentali perché un rapporto funzioni: l’affetto, la tolleranza, il sesso ed il modo di affrontare gli eventi negativi.
Tra le altre cose importanti appena citate, ho trovato alcuni semplici consigli di un tipo chiamato Gottam (un ricercatore americano in capo matrimoniale) che mi sembrano molto interessanti da seguire:
1) Nel salutarsi la mattina informarsi su cosa farà il partner nel corso della giornata.
2) Al termine di ogni giornata raccontarsi cosa si è fatto scaricando gli stress accumulati
3) Toccarsi di più, abbracciarsi di più, baciarsi di più, fare nel sesso ciò che piace al proprio partner
4) Cercare di stare da soli almeno tre volte a settimana chiacchierando, ridendo e facendo l’amore
5) Fare apprezzamenti positivi nei confronti del proprio partner nelle cose che fa e dice davanti ad altre persone
6) Parlare sempre di ogni argomento e soprattutto dei problemi della coppia
7) Uscire più spesso
Trovo che questi consigli siano utilissimi.... perché trasformano i punti deboli di un rapporto in altrettanti punti di forza. Bisogna comunque ricordare sempre che le persone che ci amano sono profondamente ed irrazionalmente legate a noi perché ai loro occhi risultiamo unici ed insostituibili.
Questo non va mai dimenticato.
Per concludere questa mia filippica magari un po’ pallosa, voglio pensare che la vitalità, l’intelligenza, l’integrità, la lungimiranza, il senso dell’umorismo, l’autocontrollo, la prudenza, l’umiltà e la capacità di perdonare sono tutte grandi potenzialità perché il nostro Amore possa nascere, crescere e durare nel tempo. A tutti voi che Amate: In bocca al lupo!
Vi abbraccio.

5 commenti:

  1. Non mi trovo d'accordo sul fatto che l'Amore sia un << Do ut des >>

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  2. Rosanna, certamente non è un obbligo, ma (secondo il mio parere e quindi opinabilissimo), è semplicemente la voglia di poter condividere.
    Quindi se ho capito bene, tu non sei per lo scambio... (io do a te...e tu a me)? e non t'importa che il tuo rapporto cresca pensando di arossorbire dall'altro cose che magari non pensavi, non credevi o non immaginavi....?

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  3. A questo punto credo che diamo un significato diverso al "Do ut des"...anzi me lo auguro. Io gli attribuisco un significato negativo..in ogni situazione..figuriamoci in Amore. Io ti do affinchè tu mi dia...terribile...Io ti do. Punto. Non ti do per avere in cambio qualcosa. Tu, a quel che mi sembra di aver capito, dai invece un'altra interpretazione al "Do ut des". Giusto?

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  4. Hai ragione Rosanna, la frase latina "do ut des" letteralmente vuol dire «io do affinché tu dia» ma è anche vero che l'interpretazione più logica in questo mio scritto visto il concetto trattato e le parole usate è: "do e ricevo". Ovvero uno scambio che possa valorizzare in qualche modo il rapporto di coppia. Un abbraccio

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